David Beckham ha ricevuto il premio del Presidente Uefa. La consegna avverrà il giorno dei sorteggi della Champions League, il 30 agosto a Nyon. L'ex giocatore del Manchester United succede a Francesco Totti, vincitore del premio nella passata edizione.
Gli ultimi vincitori
1998: Jacques Delors (Commissione Europea, Francia)
1999: non assegnato
2000: Guy Roux (Francia)
2001: Juan Santisteban (Spagna)
2002: Sir Bobby Robson (Inghilterra)
2003: Paolo Maldini (Italia)
2004: Ernie Walker (Scozia)
2005: Frank Rijkaard (Olanda)
2006: Wilfried Straub (Germania)
2007: Alfredo Di Stéfano (Spagna)
2008: Sir Bobby Charlton (Inghilterra)
2009: Eusébio (Portogallo)
2010: Raymond Kopa (Francia)
2011: Gianni Rivera (Italia)
2012: Franz Beckenbauer (Germania)
2013: Johan Cruyff (Olanda)
2014: Josef Masopust (Repubblica ceca)
2015: non assegnato
2016: non assegnato
2017: Francesco Totti (Italia)
2018: David Beckham (Inghilterra)
La motivazione
"Nato a Londra, Beckham ha ereditato la passione per il Manchester United dai genitori, anche se il suo accento del sud ha confuso un po' i suoi compagni quando è approdato in squadra nel 1991. Ryan Giggs ha dichiarato: "In teoria non era facile accettare uno come lui. Noi eravamo cresciuti da quelle parti e da sempre andavamo allo stadio, ma lui tifava Man. United da sempre e quindi è stato subito uno di noi".
Anche se il luogo comune vuole che la gente del sud "un po' troppo morbida" nella vita, Beckham non lo è mai stato in allenamento, come ricorda l'ex compagno Paul Ince. "Becks era un vero professionista - ha commentato -. Appena finiva di allenarsi, tirava fuori i manichini e si esercitava sulle punizioni e sui calci d'angolo per un'ora".
"Quando è arrivato da noi si allenava mattina e sera, poi trovava ancora tempo per giocare con i ragazzini - ricorda Sir Alex Ferguson -. A inizio stagione c'era una prova aerobica per valutare le condizioni atletiche dei giocatori e Beckham era sempre superiore a tutti".