Di padre in figlio, di generazione in generazione. Chiamatela pure dinastia Maldini. Dopo Cesare e Paolo, infatti, è arrivato il momento di Daniel. L'attaccante classe 2001, protagonista con la Primavera del Milan guidata da Federico Giunti, è stato convocato per la prima volta con la Nazionale Under 18 di Daniele Franceschini per l'amichevole del 22 marzo contro l'Olanda. Un altro "figlio di"? Macchè. Questione di sangue, di appartenenza, all'insegna del talento.
Daniel Maldini, è considerato l'enfant prodige dell'attuale Primavera rossonera, dopo una crescita esponenziale avuta negli anni. Predilige giocare nel ruolo di trequartista, o in alternativa come seconda punta, ma è stato utilizzato anche sia come esterno che come mezz'ala palesando così un'ottima versatilità. Elegante nelle movenze, Malda, - come viene chiamato dai compagni di squadra - sa essere efficace sia in fase di finalizzazione che di assistenza. La sua caratteristica maggiore è quella di saper leggere i momenti della partita e soprattutto il gioco con grande maturità. Educato e molto corretto, chi lo ha visto giocare lo paragona a Kakà, per movenze, struttura fisica e tecnica.
Nel 2016 si è laureato campione nazionale con l'Under 16 rossonera, poi 13 reti la scorsa stagione nell'Under 17, fino alla "consacrazione" quest'anno con la Primavera. Finora per lui con la squadra guidata da Federico Giunti sette reti in diciannove partite. Oggi, per il giovane classe 2001, è una giornata speciale. Nel pomeriggio, infatti, ha siglato una doppietta nel successo del Milan per 3-2 al Torneo di Viareggio contro lo Spezia. Poi l'ufficialità della prima convocazione in Nazionale. Ha un contratto in scadenza nel 2021, ma dalle parti di Milanello pensano già al prolungamento. Maldini e il Milan, una storia infinita: ora è il turno di Daniel.