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Data: 14/11/2016 -

Dal titolo con i Cosmos nel tempio di Pelé al futuro di papà Roberto, Andrea Mancini si racconta: "Ecco la mia storia"

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Papà Roberto è senza panchina? Niente paura, quest’anno a portare un titolo in casa Mancini ci ha pensato Andrea, il secondo figlio dell’ex allenatore dell’Inter. Dove? Negli Stati Uniti, perché è lì che ha conquistato sul campo il titolo di Nasl con la maglia (numero 8) dei New York Cosmos. “E’ stata una bella soddisfazione - racconta Andrea Mancini a gianlucadimarzio.com - perché qui c’era molto pressione dal momento che la squadra era campione in carica e ci tenevano tutti a bissare il successo della scorsa stagione”.

Andrea è arrivato a 5 giornate dall’inizio dei playoff su espressa richiesta da parte dell’allenatore Giovanni Savarese, un italo-venezuelano che lo aveva adocchiato quando era al D.C.United. “Non lo conoscevo prima di arrivare qui ma mi ha voluto fortemente. Mi ha subito colpito per la sua voglia di proporre un calcio divertente, cosa che è un po’ in contrasto con il il gioco qui in America, dal momento che si punta sopratutto sull’aspetto fisico”. Andrea è un centrocampista offensivo che si sposava al meglio con l’idea tattica dell’allenatore. “A differenza delle altre squadre del campionato che giocano con il 4-4-2, noi proponiamo un 4-2-3-1 caratterizzaste da gioco palla a terra che esalta le qualità dei singoli”.

La finale vinta contro l’Indi Eleven è stato il giusto premio per una stagione giocata sempre ad altissimi livelli. “Abbiamo festeggiato tutta la notte ma domani abbiamo già allenamento”. Con un occhio anche la futuro. “Tra un paio di settimane torno in Italia per le vacanze ma non escludo di firmare per un’altra stagione qui perché mi sono trovato benissimo e ho un ottimo rapporto con l’allenatore”.

A proposito, un collega di Giovanni Savarese è il papà di Andrea, Roberto Mancini. “Per ora sta bene in vacanza. Non ha avuto offerte stimolanti, ma sono sicuro che dirà sì non appena troverà un progetto che gli piace”. Si è parlato tanto di lui in Cina. “Certo mi farebbe strano vederlo allenare lì perché ha ancora molto da dire in Europa. Io adesso ho vinto un campionato ma a lui auguro di vincere la Champions League”. Magari sulla panchina di una squadra italiana. “Mai dire mai. Ora lo vedo più orientato vero un club straniero ma se arrivasse una bella proposta dall’Italia non si tirerebbe di certo indietro. D’altra parte non si sarebbe mai aspettato di tornare all’inter, e poi…”.

Ma ritorniamo al Mancini Andrea. Di questo titolo conquistato in America gli resteranno certamente due cose. “Come per i campioni dell’Nba anche a noi hanno preso le misure delle dita per poterci dare l’anello, e credo che una volta ricevuto resterà per sempre un ricordo unico”. E poi il look. “Avevo deciso di farmi i capelli platinati perché sapevo che avremmo vinto e mi piaceva l’idea di conquistare il titolo con questo capello”. Una vittoria arrivata nello stadio dove anche Pelé ha giocato con la maglia dei Cosmos, lo Shuart Stadium. Un pizzico di orgoglio in più per Andrea Mancini che alle vittorie era abituato già in famiglia, ma questa volta ha voluto metterci anche del suo.



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