Lo scorso gennaio Xavi decise di fargli un regalo di compleanno anticipato. Al Benito Villamarin, infatti, lanciò dal primo minuto Pau Cubarsí al centro della difesa e il classe 2007 non deluse nella vittoria per 4-2 contro il Betis. Venne sostituito all'81' per crampi diventando il quarto giocatore blaugrana con più interventi (69), superato solo da Gündogan (127), de Jong (118) e Koundé (74). E ha ottenuto una precisione di passaggi del 93,5%. Nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Napoli, Xavi ha gli ha dato fiducia, di nuovo. E Pau ha risposto presente.
Cubarsí è nato e cresciuto a Estanyol, un piccolo comune, nemmeno di 200 abitanti, situato 10 km a sud di Girona. Lì la sua famiglia ha una falegnameria con più di 105 anni di storia e Pau ha spesso aiutato suo padre Robert, colui che gli ha trasmesso la passione per il calcio e lo ha iscritto all’età di due anni alla scuola calcio di Vilablareix, una cittadina vicino a Estanyol, per poi entrare nelle giovanili del Girona.
Pau è arrivato al Barça nel luglio 2018 e ha sempre giocato da difensore centrale. Membro fisso delle giovanili spagnole con cui ha giocato il Mondiale U17, nel 2022 contro il Viktoria Plizen, Cubarsi è diventato il terzo più giovane debuttante del club blaugrana in Youth League, con 15 anni, 9 mesi e 8 giorni. Davanti a lui solo Yamal e Moriba.
183 cm d’altezza, destro di piede e si ispira a Puyol. In questa stagione, Cubarsi ha collezionato 9 presenze con il Barça Atlètic di Rafa Márquez prima di unirsi alla Prima Squadra. Xavi lo ha convocato in 9 occasioni prima di farlo debuttare nella ripresa nel match di Copa del Rey contro l’Unionistas di Salamanca, dove è stati autore del passaggio per il gol di Koundé. “Ha molto talento. È un ragazzo concentrato e responsabile. Credo che non abbia mai perso un pallone. Segnerà un'epoca, proprio come Lamine Yamal. Continuiamo a costruire la squadra con giocatori giovani. Con loro dobbiamo costruire il futuro di questo club”, le parole di Xavi dopo la trasferta in Andalusia in riferimento al numero 33, che la scorsa estate ha firmato il primo contratto da professionista che lo ha legato al Barca fino al 2026.
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“Dopo sei anni nel miglior club del mondo, ho avuto la possibilità di debuttare ufficialmente. Una vittoria importantissima per passare al prossimo turno di Copa del Rey. Ringrazio tutte le persone che mi sono sempre state accanto nella buona e nella cattiva sorte e soprattutto la mia famiglia per avermi sostenuto. Grazie anche agli allenatori che mi hanno accompagnato, aiutato e insegnato, e a tutto lo staff per essersi affidato a me in ogni momento. È ora di andare avanti e continuare a lottare per ciò che verrà. Visca el Barça i Visca Catalunya!”, furono queste le sue parole sui social dopo il debutto. E adesso Pau non vuole fermarsi.