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Data: 13/03/2024 -

Lecce, Corvino: "Molto colpito dai fatti di domenica, ma D'Aversa non è un violento"

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Il duro sfogo del responsabile dell'area tecnica del Lecce Pantaleo Corvino
Il duro sfogo del responsabile dell'area tecnica del Lecce Pantaleo Corvino

Nel giorno della presentazione di Luca Gotti come nuovo allenatore del Lecce, il responsabile dell'area tecnica Pantaleo Corvino è così tornato a parlare della vicenda che ha visto coinvolto Roberto D'Aversa e della decisione di procedere con l'esonero.

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Lecce, le parole di Corvino su D'Aversa 

Ecco le sue parole sulla testata che Roberto D'Aversa ha rifilato all'attaccante dell'Hellas Verona Thomas Henry: "Quello che è successo domenica mi ha colpito molto. Molto. Conosco Roberto D'Aversa da vent'anni. Non è una persona violenta. È una persona per bene. Da quando sta qui era il primo ad arrivare sul posto di lavoro, anche prima di me. Non ha fatto quello che ha fatto perché è violento, perché ha perso la testa. Noi siamo questo club. Non posso perdere allenatori di cui ho la certezza che, davanti a questo humus, è capace di tenersi dentro tutto. Posso farlo io che 49 anni d'esperienza ma non posso garantire per uno che sta da poco in questo mondo".

 

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Oltre a Roberto D'Aversa, Pantaleo Corvino ha parlato anche del nuovo allenatore: "Conosco Luca Gotti da tanti anni e quando l’ho chiamato per proporgli questa sfida e l’ha accettata. È stata mia premura dirgli che qui c’è una passione smisurata che non ha eguali in Italia. Noi non siamo all’altezza dei nostri tifosi e di tanta passione ma facciamo sforzi enormi con quello che ci dà la società per fare il meglio. Bisogna però avere la cultura delle cadute, delle sconfitte, perché noi siamo una società sana e se cadiamo ci rialziamo”.

  

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E poi ha concluso: "Quando siamo arrivati ci hanno chiesto di mettere a posto il bilancio. Ho accettato una situazione difficile solo per amore del mio territorio. Non mi hanno chiesto di vincere ma abbiamo vinto la serie B e ci siamo salvati in serie A. Gli allenatori lavorano in un ambiente difficile, dopo due sconfitte ci chiedono di mandarli via. Non si può lavorare così. Non possiamo curarci di quei pochi, 50 o 100, che criticano stando a casa sui social ma siamo orgogliosi di tutti quelli che ci apprezzano”. 



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