“Vogliamo tornare al piacere di stringerci le mani, non solo virtualmente, nel più breve tempo possibile”. La Lega Nazionale Dilettanti è stata la prima a sospendere i campionati per l’emergenza Coronavirus: “Ci troviamo a combattere contro un nemico, il coronavirus COVID -19, che non conosciamo”, spiega il Presidente della Lnd e vicepresidente della Figc Cosimo Sibilia, “del quale persino gli scienziati non sono in grado, al momento, di dirci molto, e perciò abbiamo tutti paura”.
“NON BASTAVA ATTENERSI AL DECRETO DEL GOVERNO”
“Abbiamo ritenuto, come Consiglio Direttivo della LND, che non bastasse fermarsi alle prescrizioni contenute nel decreto presidenziale dell’8 marzo, ma che bisognasse adottare una decisione coerente con il momento che il Paese sta vivendo. Non si trattava di esaminare la questione “porte chiuse” ma se, in primo luogo, era “giusto” ipotizzare lo svolgimento dei campionati. Il presidente Sibilia non ha dubbi: “Scendere in campo, infatti, significa prevedere comunque trasferte, spostamenti, infra ed extra Regioni e Province, con l’utilizzo di mezzi di trasporto che sicuramente non potrebbero sempre garantire il rispetto della distanza interpersonale consigliata di un metro”.
“IMPOSSIBILE IMPEDIRE CONTRASTI DI GIOCO O ABBRACCI”
“Garantire sui terreni di gioco la distanza di un metro tra avversari e tra compagni di squadra, inoltre, appare impossibile”, spiega Sibilia, “così come immaginare di impedire di abbracciarsi e gioire per un gol segnato o un rigore parato o una vittoria conseguita. Insomma, ci è sembrato che, a “porte chiuse”, si svilisca lo spirito e la natura del calcio. Inoltre, in questo momento, i medici che avremmo dovuto trattenere sui campi avranno da fare cose decisamente più importanti”.
“CAMPIONATI SOSPESI FINO AL 3 APRILE...PER ORA”
“Abbiamo ritenuto che la decisione adottata, di sospendere tutte le attività sino al 3 aprile prossimo, fatta salva, ovviamente, la possibilità di ulteriori provvedimenti che si rendessero necessari in relazione all’evolversi della complessiva situazione nel nostro Paese, fosse una decisione quasi inevitabile, un “contributo” necessario che il mondo del calcio dilettantistico italiano doveva dare per superare il momento di difficoltà che sta attraversando la nostra nazione”.
“TUTTI A CASA, CHIUSE ANCHE LE SEDI DELLA LND”
“Il mondo della Lega Nazionale Dilettanti, inoltre - conclude il Presidente della Lnd - sia in sede centrale che in quelle periferiche, è fatto da dipendenti, collaboratori, componenti degli Organi di Giustizia Sportiva, persone tutte che hanno necessità di essere garantite circa la salubrità dei luoghi che frequentano. E’ per questo che a partire da domani e almeno sino al 15 marzo prossimo, tutte le sedi della Lega resteranno chiuse al pubblico e saranno interessate dai necessari interventi di sanificazione. Non abbiamo disposto niente di straordinario, crediamo di aver semplicemente fatto quello che ritenevamo il nostro dovere”.
Fabrizio Caianiello