Dopo la sconfitta dell'ultimo secondo contro il Genoa, torna in campo la Juventus di Allegri per la finale di Coppa Italia contro l'Inter. Per i bianconeri questa rimane l'ultima possibilità di vincere una competizione in questa stagione. Nella conferenza stampa alla vigilia della partita, ha parlato Massimiliano Allegri. "Domani sarà una bellissima serata. Giochiamo contro una squadra difficile ma nelle partite contro di loro abbiamo sempre fatto delle buone prove. L'importante è avere la serenità e avere la lucidità di fare una buona prestazione e di portare a casa la coppa". Ancora dubbi di formazione, con qualche certezza. "Chiellini, Dybala e Perin giocano sicuro, gli altri vediamo".
Le parole di Allegri alla vigilia della finale di Coppa Italia tra Juventus e Inter
La vittoria in casa Juventus non è mai un optional, e l'allenatore lo sa bene. "Se non è la ciliegina sulla torta come un tempo sarà la torta intera. Quando giochi una finale che sia Coppa Italia o Champions è normale che abbia importanza perchè devi cercare di vincerla. Vincere sarebbe una bellissima cosa". Un successo che però difficilmente risanerebbe una stagione al di sotto delle aspettative. "Abbiamo iniziato male il campionato. La perdita di Ronaldo a tre giornate dalla fine del mercato non è stato semplice. Poi anche qualche incidente di percorso vedi Chiesa". Ma non è tutto da buttare: "Si è creata una base di conoscenza con i giocatori. L'anno prossimo avremo molte più possibilità per lottare per lo scudetto. Abbiamo raggiunto un risultato importante con la qualificazione in Champions anche se qui è importante vincere".
L'allenatore ha parlato anche della "questione" Vlahovic: "La società ci ha dato una grossa mano a gennaio prendendolo. Lui è sereno ma chiede troppo a sè stesso. È arrivato qui ed ha dimostrato di essere un giocatore da Juventus. Comunque è difficile in Italia fare un gol a partita; Cristiano quando era arrivato non ne ha fatto uno per cinque giornate".
Infine, Allegri è stato interpellato anche su una domanda sul miglior allenatore italiano di sempre. "Gli allenatori bravi sono quelli che vincono. Quindi dico Ancelotti, Capello, Lippi e Sacchi. Carlo dopo Napoli era stato dato per finito, ma non era così. Ci sono tanti allenatori che allenano in D che sono molto preparati, e probabilmente anche più bravi tatticamente di quelli di A. Ma allenare non è solo quella roba lì".