“C’era una volta, tanto tempo fa…”. Come inizio niente male, le favole d’altronde cominciano quasi sempre così. Sul tanto tempo fa ci sarebbe magari da discutere: primi anni 2000, non ieri certo, ma il salto indietro nel tempo non è poi così netto. All’epoca lo chiamarono ‘miracolo Chievo’, quel piccolo quartiere di Verona guidato da un semisconosciuto di nome Gigi Delneri che nell’incredulità generale riuscì ad ottenere una storica promozione in Serie A, un salto meritato dopo anni di gavetta, dopo 50 anni compiuti.
Stagione 2001/2002, la favola, pardon… miracolo è solo all’inizio: 4-4-2 come religione, corsa, qualità, entusiasmo e un quinto posto finale che ha stupito la Serie A, regalando a fine anno uno storico piazzamento UEFA. Che poi, nella stagione 2006/2007 (quella seguente la triste estate di Calciopoli) si trasformò addirittura in un preliminare di Champions League. Anno 2016, macchina del tempo che torna ai giorni nostri. Dal Chievo al Sassuolo formato Europa, sì, la favola è sovrapponibile o quasi. Il miracolo, però, visto l’inizio (vittoria netta sul Bilbao nella prima del girone) potrebbe addirittura andare oltre.
Acerbi, Berardi, capitan Magnanelli come simbolo: squadra di Di Francesco che incanta, in Italia e in Europa. Parallelismo che si ripropone a distanza di anni: all’epoca c’erano Corini, Luciano (in quegli anni conosciuto come Eriberto), Perrotta e tanti altri nomi che divennero di uso comune nel linguaggio della Serie A, stagione dopo stagione. Incredulo il presidente Campedelli che durante un'intervista dichiarò: "Sto sognando, non sto rilasciando un'intervista, sto solo sognando". E non voleva smettere di sognare: "Siccome questa non è la realtà, perché non immaginarsi una partita in Inghilterra contro il Manchester o l'Arsenal?". Ah, l'Europa. Che poi arrivò. Oggi al Bentegodi la sfida tra Chievo e Sassuolo avrà qualcosa di speciale, un alone di magia da trasmettere come messaggio: “Sognare si può”. Anche perché, proprio come successe a quel Chievo targato Delneri, a volte le favole si trasformano in realtà.
Cinture allacciate, macchina del tempo che ci riporta al campionato 2001/2002: modalità nostalgia ‘on’, ecco la rosa del ‘miracolo Chievo’:
Portieri Cristiano Lupatelli (1978, 33 presenze), Marco Ambrosio (1973, 2 presenze).Difensori Maurizio D’Angelo (1969, 28 presenze), Paolo Foglio (1975, 2 presenze), Salvatore Lanna (1976, 33 presenze), Stefano Lorenzi (1977, 13 presenze), Fabio Moro (1975, 30 presenze, 1 gol), Nicola Legrottaglie (1976, 13 presenze, 2 gol), Lorenzo D’Anna (1972, 29 presenze, 2 gol), Alessandro Rinaldi (1974, 2 presenze).
Centrocampisti Eugenio Corini (1970, 30 presenze, 9 gol), Simone Barone (1978, 16 presenze), Massimiliano Esposito (1972, 9 presenze), Jonatan Binotto (1975, 5 presenze), Luciano (1975, 30 presenze, 4 gol), Christian Mandredini (1975, 28 presenze, 2 gol), Daniele Franceschini (1976, 19 presenze), Simone Perrotta (1977, 32 presenze, 4 gol), Fabio Firmani (1978, 1 presenza), Andrea Zanchetta (1975, 2 presenze).
Attaccanti Bernardo Corradi (1976, 32 presenze, 10 gol), Massimo Marazzina (1974, 31 presenze, 13 gol), Federico Cossato (1972, 32 presenze, 9 gol), Luigi Beghetto (1973, 10 presenze, 1 gol), Jason Mayélé (1976, 10 presenze), Ciro Di Cesare (1971, 3 presenze).
*Dati Transfermarkt.it relativi alla Serie A 2001/2002