Partiamo dal presupposto che non fosse poi così difficile battere il suo record. Perché avere a 4 il proprio massimo di reti in un campionato singolo di Serie A, se sei Rodrigo De Paul, non è un granché. Quell'estro, quel tiro, quel talento cristallino che da Sarandí è arrivato fino a Udine. Che ora, l'argentino, se la sta conquistando, probabilmente con due anni di ritardo. Perché le qualità per spaccare tutto fin da subito c'erano, eccome, e si erano viste nei lampi valenciani e nel suo Racing Avellaneda. Senza però sbocciare, tra voci di mercato e una serenità tutta da trovare. Perché lui, "Rodri", sarebbe potuto partire in estate.
Tanto silenzio attorno a lui, poi quel post su Instagram del 18 agosto: "Si comincia un’altra stagione in bianconero. In bianco e nero, come questa foto. Come quella maglia numero 10 che ho scelto di indossare, consapevole del peso e dell’importanza che ha negli occhi e nel cuore dei tifosi friulani. Bianco e nero. I colori mettiamoli insieme, noi in campo e voi sugli spalti, con il vostro amore e la vostra passione per l’Udinese".
Parole da leader, rotto il silenzio nasce la magia, o semplicemente la normalità? Abbandonati i capelli lunghi per un taglio più... normale, ecco che la routine di Rodrigo De Paul è diventata fare gol, con colpi da vero "10". Perché quel numero sulle spalle pesa, lo ha ammesso, ma che giocatore che è diventato! Al punto che Scaloni si è convinto, chiamandolo in Nazionale Argentina per le amichevoli di ottobre contro Iraq e Brasile in Arabia Saudita.
Quattro gol nelle prime cinque di campionato, come nelle ultime due stagioni ma con almeno 30 partite in meno. Gli ultimi due (consecutivi) con quella che sta diventando la specialità della casa: il tiro da fuori. Destro secco che nel giro di sette giorni ha trafitto prima Sirigu e poi Sorrentino, abbattendo il Chievo nella quinta di campionato: 0-2 al Bentegodi con anche un assist per l'argentino per far sì che Lasagna interrompesse il digiuno da gol.
Perché De Paul è fondamentale nell'idea di calcio di Velazquez, l'allenatore esordiente che sogna in grande, visti gli otto punti in classifica e l'ottimo stato di forma generale della squadra. In cui anche un ritrovato Scuffet dà solidità alla difesa, in cui brilla la luminosissima stella di De Paul. Che segna, "eguaglia" il suo record di gol in Serie A (quattro) e punta a batterlo in fretta. Perché la testa è un'altra, la magia è scattata, e l'Udinese può finalmente godersi il vero Rodrigo De Paul. Che si gode anche la prima convocazione con la Seleccion, perché la maturazione è completata. Se ne sono accorti in Italia, lo hanno capito anche in Argentina...