Protagonista sul mercato, trascinatore in campo. È l’estate di Federico Chiesa, il più desiderato dei gioielli italiani, il migliore della gara d’esordio dell’Italia all’Europeo. Un trionfo nella gara più difficile del girone, contro quella Spagna che è stata spesso l'incubo degli azzurrini agli Europei di categoria nelle ultime edizioni.
Una gara cominciata male, ripresa dalle giocate dei migliori talenti italiani. Chiesa si è preso la squadra sulle spalle: inizio non incoraggiante a destra, poi lo spostamento a sinistra e il cambio radicale della partita. Ha tolto a Ceballos il trono di dominatore della partita: accelerazioni e dribbling per creare superiorità e mettere in crisi una Spagna che per mezz’ora aveva tenuto in mano la partita.
Ma è bastato un guizzo dei suoi, uno stop elegante su un grande lancio di Barella per lanciarsi nello spazio come sa fare lui, a tutta velocità lasciandosi dietro gli avversari prima di segnare il primo gol azzurro casalingo della storia degli Europei Under 21.
Guizzi da campione, strappi decisivi per prendersi la partita. Talento e anche fortuna, come quella che è servita per trovarsi addosso il pallone del sorpasso, un vero e proprio gancio destro alla Spagna che si è ritrovata fuori dalla partita dopo averla dominata per più di un quarto di gara.
Le pressioni di mercato, un futuro ancora da scoprire e le grandi responsabilità di essere uno dei calciatori più attesi di tutta la manifestazione non hanno pesato sulla sua prima partita del suo secondo Europeo Under 21. Con lui brillano anche altri talenti attesi, quelli che come lui sono al centro di vicende di mercato: Barella, corteggiato dall’Inter, che gli serve la palla del primo gol; Pellegrini, con una clausola che fa gola a tanti club, che si procura e segna il rigore del ko.
I volti felici di un’Italia che ha cominciato col piede giusto il suo Europeo e ha già superato l’ostacolo più difficile. Il primo passo degli azzurrini nell’estate di Chiesa.