Non c’è immagine che tenga. Non c’è nulla. Non conta nemmeno il risultato. Oggi c’era lui, praticamente solo lui. Perché Giorgio Chiellini non aspettava altro, dopo un calvario durato mesi. Non gli era mai capitato di stare fermo per così tanto tempo: e quando in allenamento, dopo la partita contro il Parma, il legamento anteriore del crociato destro si era rotto, la paura di dover rinunciare a tutta la stagione era stata tantissima.
Era il 30 agosto, la prudenza non è mai stata troppa: Giorgio ha 34 anni, un fisico imponente, vietato forzare. Anche perché la lezione del povero Pavoletti (una settimana complicata per l'attaccante), con cui Chiellini ha proprio condiviso la stanza in clinica, è ancora lì: nemmeno il tempo di rientrare che è arrivata un’altra botta.
L'urlo dello stadio
Ci voleva calma e sangue freddo. Eppure Giorgio migliorava a vista d’occhio. Si impegnava sempre di più, aumentava il ritmo giorno dopo giorno (anche contro le sue aspettative). E arriviamo al 79’ di Juventus-Brescia: Sarri lo richiama. “Sei pronto per entrare?”. Il pubblico già da 5’ gridava: “C’è solo un capitano”, lo applaudiva. Lui ricambiava, sorridente.
Perché il sorriso non l’ha mai perso, Giorgio. Anche nei momenti più complicati. Voglia di smettere? Mai. Di ricominciare, sì. Sarri gli concede quei minuti, quell’adrenalina, quello stadio. Entra al posto di Bonucci, una staffetta fatta per cedergli subito la fascia di capitano, che torna su quel braccio dopo cinque mesi e mezzo. I cori sono tutti per lui, di nuovo. Non smettono, non calano nemmeno. La risposta arriva in campo: due chiusure precisissime sugli avversari, una addirittura in rovesciata.
C’era molto da dire? “Ho lavorato tanto per rimettermi in pari”, ha dichiarato lui a Sky, che lo incorona come vero protagonista di giornata. “I miei compagni in questi mesi sono stati importanti e mi hanno fatto ritrovare una Juve prima in classifica, in corsa per Champions e Coppa Italia. Spero di portare una ventata di entusiasmo, ma Sarri non ha certo bisogno di me per fare bene”. Forse sì, forse no. Di certo, un aiuto all’allenatore bianconero lo darà eccome. In campo. Perché con Bonucci squalificato, la possibilità di vederlo titolare già contro la Spal non sembra così remota. Il gorilla torna a urlare. Lo aspettavano tutti.