Qualcosa nel luogo deve esserci. Una culla del calcio inaspettata, nel maceratese: a San Severino Marche nel 1989 nasceva Bonaventura, nel 1998 Vrioni. La data di nascita è un anagramma: stessi numeri combinati diversamente. E poi? Il nome: Giacomo l’uno, Giacomo l’altro. Fosse toccato a Dante o a un qualsiasi letterato medievale, ne sarebbe probabilmente uscito un trattato. Coincidenze incredibili, solo una cosa è diversa: centrocampista Jack, attaccante Giacomino. Che da gennaio sogna.
Era la fine del mese, mercato quasi finito. Cherubini chiama l’agente Pagliari, e la Juventus con la Sampdoria chiude l’operazione: Vrioni (nato in Italia ma di nazionalità albanese) in bianconero in cambio di tre giocatori. Ha giocato i primi mesi nel Cittadella (4 presenze), non lo abbatte l’idea di passare dalla Serie B alla Serie C, dove gioca l’Under 23. È un’occasione. Poi è successo quello che è successo, con Pecchia non è riuscito ad avere subito spazio e il campionato si è fermato, ma lui no.
I consigli di Martusciello
Ha continuato ad allenarsi a casa, un appartamento vicino a Vinovo, dove si allena la squadra B della Juventus. Sperando nella chiamata di Sarri che è arrivata, puntuale, alla ripresa. Da Vinovo alla Continassa, da Torino Sud a Torino Nord: allenamenti sempre più frequenti con Ronaldo, Dybala, Higuain e tutti gli altri. Potete immaginare l’emozione. E poi i consigli per crescere: Martusciello lo ha tenuto spesso a fine allenamento per dirgli cosa fare meglio, che posizioni avere in campo, come difendere la palla, come tirare.
Suggerimenti aggiunti a quelli di Pecchia, che in allenamento lo ha avuto di meno, ma che non ha esitato a metterlo in campo in una partita fondamentale come quella con la Carrarese nei playoff. È finita 2-2, i bianconeri non sono riusciti a passare il turno per il regolamento, ma quel mancino dalla trequarti che ha riaperto la partita sul 2-0, descrive bene le sue caratteristiche: testa alta, qualità, buoni colpi. Un rimpianto? Aver fermato gli studi al quarto anno di ragioneria: la mente era tutta verso il calcio, come adesso.
Il futuro con Pirlo
Chi lo conosce bene lo vede trasformato dalle chiamate in prima squadra, ma non in negativo: allenamenti supplementari, voglia di alzare l’asticella per meritarsi uno spazio a cui ambisce con tutto se stesso. Intanto, dall’anno prossimo spazio ne avrà parecchio: se non succederanno stravolgimenti di mercato, sarà lui l’attaccante di riferimento del nuovo corso targato Pirlo, con una porticina aperta sempre per la prima squadra. Che poi, tornando alla cabala medievale, viene da sorridere: la sua prima convocazione in prima squadra è arrivata a giugno, in Coppa Italia. Contro chi? Il Milan di Bonaventura. Presente e futuro del calcio, determinazione negli occhi. E Vrioni vuole lasciare il segno. Come Jack.