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Chalov, il bomber del CSKA Mosca che voleva fare il pianista

A 9 anni suonava il piano come papà, ma ha vinto… il fratello. Ora è il nuovo enfant prodige del calcio russo: numeri da bomber, sognando Shevchenko e le sfide in Champions contro Roma e Real

Fyodor Chalov ha 20 anni, un diploma da ingegnere e da ragazzo, prima di diventare il nuovo “enfant prodige” del CSKA Mosca, avrebbe potuto suonare il piano. Suo fratello giocava a calcio, discreto difensore, ma i suoi occhi erano tutti per papà, ricercatore di giorno e pianista di notte. Una passione portata avanti insieme alla madre, protagonisti in spettacoli teatrali. Lei recitava, lui suonava, il figlio osservava rapito. Chalov suonava sia il flauto che il pianoforte, ma fino ai 9 anni era piuttosto indeciso su “cosa fare da grande”. Suo fratello spingeva da un lato, suo padre dall’altro, lui era bravo in entrambe le cose. Che fare?

Alla fine prevalse… un gol. Anzi, un derby. Appena entrato nelle giovanili del CSKA, Chalov decide la sfida contro i rivali dello Spartak Mosca segnando un gol all’ultimo minuto. Game, set, match. E torneo vinto. A 13, invece, ne segna addirittura 5 in una sola partita, diventando l’incubo dei rivali. Mentre nel 2016, a 18 anni, ne rifila 4 al Monaco in Youth League. Predestinato, talento, bomber.

Oggi Fyodor Chalov è una delle promesse del calcio russo, stella del CSKA sia in campionato che in Champions, dove ha segnato il primo gol contro il Viktoria Plzen alla prima giornata (gara finita 2-2). Sfiderà sia la Roma che il Real, un piedistallo per mettersi in mostra anche in Europa, tra i grandi, provando a toccare corde diverse, magari quelle dei tifosi. Veloce, scattante, un “furbo” dell’area di rigore (7 gol in 9 gare quest’anno). In Russia l’hanno paragonato a Pavlyuchenko, mentre alcuni ne hanno individuato le caratteristiche di Shevchenko. Forse troppo.

Lui, pupillo di Gonkarenko, 20enne quasi sposato (la sua fidanzata si chiama Valeria e studia graphic design all’università di Mosca), osserva Luis Suarez e si definisce una “persona seria e concentrata”. Un esempio: nel 2016, durante il primo ritiro con il CSKA, non si portò neanche la playstation perché “voleva andare a dormire presto, senza troppe distrazioni”.

6 reti al primo anno tra i pro, 7 il secondo, già a 7 in stagione. Ambientamento finito. Attento e preciso, con il CSKA l’ha già dimostrato. Pure con la Nazionale: Cherchesov lo inserì nella lista dei 30 pre-convocati per il Mondiale, tagliandolo soltanto all’ultimo. Poco male, si rifarà. Intanto l’avvio è top: gol a raffica, Supercoppa vinta in estate e ora anche la Champions. Non è diventato un pianista, ma è andata bene lo stesso. Papà sorride comunque, suo fratello un po’ di più.