Se il percorso nei playoff del Catanzaro, nel corso della sua storia, potesse essere il titolo di un film probabilmente sarebbe Mission Impossibile. La post season in casa giallorossa è sempre stata un vero e proprio tabù. Sarà la settima semifinale playoff della storia del Catanzaro, pochissimi sorrisi, anzi quasi nessuno. Dal fatal Benevento che in quattro di queste occasioni eliminò la squadra calabrese, passando per le delusioni, in altri turni, con Nocerina, Sora, Potenza, Feralpisalò e AlbinoLeffe.
Ora il Catanzaro è pronto a riprovarci. Per la prima volta in semifinale da quando esiste questa formula dei playoff in Serie C. Davanti ci sarà il Padova. Fischio d’inizio per il match d’andata alle ore 19.00 del 25 maggio al Nicola Ceravolo. Una sfida in campionato che non andava in scena da oltre 30 anni, 33 per l’esattezza e che il Catanzaro addirittura non vince da 34. L’ennesimo tabù da sfatare, in una città scaramantica come Catanzaro. Scaramanzia riversata sulla squadra, il Magico. Una passione, ricca di magia, che spinge Alessandro, uno storico tifoso, a partire dalla Svizzera per venire a sostenerlo nel momento più importante. Lo stesso amore di chi sta al nord Italia per lavoro e quella Catanzaro l’ha dovuta lasciare da giovane, ma è già pronto a invadere l’Euganeo nel match di ritorno il prossimo 29 maggio.
Voglia di vincere
Ora la città aspetta la sfida con indifferenza, o quantomeno ci prova, speranzoso di pensare il meno possibile alla partita. “Stanotte mi sono svegliato 5/6 volte per vedere l’orario, sperando diventi presto il giorno della partita” racconta il ragazzino che probabilmente la Serie B non l’ha mai vista o ne ha solo un vaghissimo ricordo da bambino. “Quando c’era Palanca, devi vedere quanta gente andava allo stadio”, risponde l’anziano. Non lasci ingannare ciò che si vede dall’esterno: lo stato d’animo del tifoso giallorosso è tutt’altro che indifferente. Il catanzarese vive un tripudio di emozioni, tra ansia e paura, miste anche ad un pensiero che però si fa fatica a pronunciare. “E se fosse questo l’anno buono?”. Lo vive dal giorno prima della partita, lo percepisce nel momento in cui prende la sciarpa che sventolerà nella sua curva. Lo sente andare su e giù nello stomaco camminando tra le salite della sua Catanzaro. Nessuno tra il popolo giallorosso avrebbe il coraggio di esprimersi ad alta voce. Eppure, quello stesso popolo, sta colorando gli spalti del Nicola Ceravolo, credendoci sempre di più, aspettandolo quell’anno buono che tutti sognano. Poco più di 11.000 le presenze contro il Monopoli, oltre 12.000 quelle col Padova. La fede è tale e quale, anche se gli anni di Serie C consecutivi sono 16. Una vita, un’eternità. Ma l’amore della città verso i suoi colori, non si è mai spento.
“Noi saremo sempre qua finchè il Magico esisterà”
La Serie B, Catanzaro, la meriterebbe solo per la sua gente. Il Catanzaro è amato. Il Catanzaro è rispettato. Ma soprattutto è aspettato. Un’attesa, come raccontato, lunghissima. Tra il tifoso pessimista e quello con qualche speranza in più. Dal signore anziano che la Serie A l’ha vista fino al bambino che entra al Ceravolo con la maglia di Pietro Iemmello. Due generazioni diverse, unite dalla stessa passione.
Catanzaro, è uno di quei giorni.
A cura di Francesco Marra Cutrupi