Cerco un centro di gravità permanente. Il leit motiv della vita di Dimitrios Sounas. Dalla Grecia, all’Italia. Passando per Monopoli, Reggio Calabria e Perugia tra campionati di Serie C dominati e voglia di vincere. Il tutto, prima di trovare il posto giusto per mostrare le proprie qualità anche in palcoscenici più grandi. E non è un caso, non può esserlo. Sì, perché la Calabria, terra della Magna Grecia, non poteva che essere per un greco come Sounas, una seconda casa.
La stagione in C da protagonista assoluto. Prima di quella Serie B che Dimitrios si è visto scappare via troppo spesso negli ultimi anni. A Reggio Calabria, dove dopo aver vinto il campionato non è stato confermato e subito dopo a Perugia. Anche in Umbria però il copione è uguale, Serie C dominata da protagonista e solo 2 presenze nella stagione successiva in Serie B. Catanzaro è la quarta tappa italiana di Sounas. Tornando in quella Calabria che lo aveva reso protagonista a qualche chilometro di distanza, sponda Reggina. Ma con la maglia delle Aquile, per Dimitrios, è tutta un’altra storia.
Un’estate in bilico prima del cambio ruolo
8 gol in 32 partite nella stagione degli record in Serie C. Perno fondamentale per il 3-5-2 di Vincenzo Vivarini. Sounas, il cane rabbioso pronto a tutto per vincere, ma anche il ragazzo dal cuore buono che si vede fuori dal campo. Eppure in estate, la sua permanenza a Catanzaro non era scontata. Qualche voce su un possibile addio, le big di C lo corteggiano, mentre per le Aquile si prospetta un cambio di modulo che potrebbe non dar più il giusto spazio al greco.
Ma per Vivarini e la società, Dimitrios non si tocca. E mezzala pure nel 3-5-2, diventa esterno di centrocampo del 4-4-2 di Vivarini che sta stupendo in queste prime 20 partite di Serie B. 1 gol e 1 assist nel girone d’andata, prima della partita incredibile contro il Lecco. Il gol del 2-2 è pura invenzione: una girata in mezzo all’area che Melgrati non vede neanche partita. Tutto prima del gol del 4-3, quello che riporta in vantaggio il Catanzaro. Un colpo di testa sul secondo palo, a porta vuota. Come se già sapesse che la palla sarebbe capitata lì. Dimitrios segna, il Catanzaro sogna. Proprio nella sua Magna Grecia, trovando proprio quel centro di gravità permanente.