“Io resto qua”. Mano che batte il petto e subito dopo con le dita rivolte verso il basso. Non ha dubbi Luca D’Andrea. Perché per prendersi Catanzaro ci ha messo quasi 8 mesi, metà stagione o poco più.
E la partita contro l’Ascoli è stata il momento giusto per rubare la scena. Quando la squadra di Vivarini era in difficoltà, nel momento più difficile della stagione probabilmente. Tre punti che valgono oro per il Catanzaro che torna alla vittoria dopo tre gare, dal 5-3 casalingo contro il Lecco, che vale 38 punti in classifica e un posto nei playoff che si consolida sempre di più.
Dal Lecco all’Ascoli: la metamorfosi di D’Andrea
La partita contro il Lecco, dicevamo. Sì, perché è proprio dopo quella partita dello scorso 12 gennaio che le strade di D’Andrea e del Catanzaro sembrano separarsi. Il punteggio è di 4-3 e a 4’ dalla fine il Catanzaro ha un solo cambio da effettuare. Vivarini preferisce Stoppa al giovane napoletano di proprietà del Sassuolo. Quest’ultimo scappa via negli spogliatoi, con capitan Iemmello pronto a corrergli dietro per riportarlo in panchina. L’esperienza che prende sotto braccio la gioventù.
Il tutto fino alla gara contro l’Ascoli. D’Andrea entra a 27’ dalla fine e “spacca la partita” così come racconta in sala stampa Iemmello a fine gara. Gol del 2-2 propiziato e angolo procurato per la rete della vittoria proprio del suo capitano. E poi quella corsa sfrenata subito dopo il gol del momentaneo pareggio, prendendosi tutto l’affetto del suo pubblico che lo ha tanto aspettato in questi mesi. Il Catanzaro vince e lo fa, soprattutto, per merito del giovane napoletano scuola Spal e Sassuolo.
“Io resto qua”: Luca D’Andrea docet, ora Vivarini ha un’arma in più.