Altra, ennesima, triste pagina del calcio italiano: il Catania è ufficialmente fallito. Già dichiarato fallito lo scorso 22 dicembre 2021 per "bancarotta", il club rossazzurro aveva ottenuto l'esercizio provvisorio per continuare e terminare regolarmente la stagione, in attesa di un nuovo acquirente.
Il 15 marzo scorso, l'imprenditore romano Benedetto Mancini si era aggiudicato all'asta il ramo calcistico del Catania, diventandone il nuovo proprietario. Ma appena tre settimane dopo, la decisione definitiva del Tribunale di Catania e della curatela fallimentare, a sole quattro partite dalla fine del campionato: cessazione dell'esercizio provvisorio e revoca dell'affiliazione dalla FIGC. Il Catania è escluso dal campionato di Serie C e fallito.
Finisce la storia di un club, sempre spinto dalla sua grandissima e caldissima piazza, che ora dovrà spingere per la rinascita. Ripercorriamo la storia del Catania, durata 76 anni e che aspetta con ansia un nuovo capitolo.
La nascita del Club Calcio Catania
Dopo i primi approcci al calcio, inizialmente cittadini, nel 1929 - con l'avvento del professionismo in Italia - nacque la Società Sportiva Catania, fusione di varie realtà sportive della città. Partita dalla Seconda Divisione, la SS Catania venne promossa subito in Prima e poi successivamente in Serie B, senza mai agganciare la massima divisione.
Il secondo conflitto mondiale, poi, fermò tutto (ovviamente) e il Catania, come anche altri club, subì lo scioglimento della società. Il calcio, in Italia, tornò subito, nell'immediato dopoguerra. E Catania, al momento propizio, tornò con un nuovo club: il Club Calcio Catania, nato il 24 settembre 1946 dalla fusione di Catanese Elefante e Virtus Catania.
Le prime promozioni in Serie A e quel "Clamoroso al Cibali"
Pochi anni dopo la sua fondazione, il Club Calcio Catania si è guadagnato la sua prima Serie A nel 1953/54, dopo essere ripartito dalla C. Quella dell'anno seguente fu la primissima e unica Serie A del Catania prima di essere subito retrocesso in B. Verrà ripromossa dopo altri cinque anni.
Negli anni sessanta, poi, se n'è tolte di soddisfazioni il pubblico di Catania, con la squadra che arrivò a disputare sei campionati di Serie A consecutivi, battendo anche formazioni ben superiori sulla carta. Memorabile divenne quel "Clamoroso al Cibali!", un avanguardistico titolo di giornale che - leggenda vuole - venne pronunciato alla radio dal notissimo cronista Sandro Ciotti al fischio finale di Catania-Inter 2-0, nel 1960, proprio allo Stadio Cibali.
Da allora, quella è diventata una locuzione famosissima per intendere quelle partite che, "clamorosamente", vengono vinte dalla squadra sfavorita. Una partita funesta per la Grande Inter di Helenio Herrera, che quell'anno, a causa del Catania, lasciò lo scudetto alla Juventus.
Il Catania da Massimino a Pulvirenti, fino al fallimento
Una squadra dalla storia fatta di alti e bassi, in ogni tempo, anche al tempo del "Presidentissimo" Angelo Massimino, il presidente più longevo della storia del CCC, che in tre periodi diversi, ha diretto la società per ben 21 anni circa. In questo periodo, il Catania ha abracciato tutte le categorie dalla Serie A all'Eccellenza siciliana, dove approdò nel 1992/93 per inadempienze finanziarie, pur evitando il fallimento.
Poi, un tragico incidente sull'A19 portò via Massimino, all'età di 69 anni, nel 1996. Presidente che ha segnato profondamente la Catania calcistica, tanto che dal 2002 il suo nome è il nome dello stadio che fu appunto "Cibali". Poi quattro anni con la vedova Grazia Codiglione alla guida, la cessione ai Gaucci e l'arrivo di Antonino Pulvirenti nel 2004, con cui la città rivide dopo tanto tempo la Serie A (nel 2006/07) arrivando a conoscere personaggi come Mihajlovic, Simeone e Montella in panchina e a trovare anche il record di punti di sempre (56 in Serie A) sotto la guida di Rolando Maran.
Tutto questo è stato il Catania, fino al 2019 dove, ormai sceso di nuovo in Serie C, il club ha visto un altro cambio di proprietà - dato il fallimento di "Finaria", holding di Pulvirenti, che già ne 2015 venne travolto da un'inchiesta giudiziaria e dal sequestro di beni. A Pulvirenti subentra il gruppo SIGI, che però non riesce ad evitare il fallimento, diventato realtà dopo poco più di due anni, il 9 aprile 2022.
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