Finalmente Serie C, dopo 33 anni. Il Campobasso grazie al successo esterno per sul campo del Rieti ritorna tra i professionisti. Un’attesa lunghissima, fatta di alti e bassi. Mai come quest’anno però si è avuto la sensazione che la squadra fosse pronta al grande salto. Costanza, voglia di vincere e di raggiungere un traguardo storico.
Miglior attacco e miglior difesa
“Ci devi credere e non mollare mai” cantano i tifosi rossoblù accorsi a Rieti per celebrare un successo che sa di impresa. Il Campobasso ci ha creduto dall’inizio del campionato, senza perdere mai di vista l’obiettivo primo posto. Miglior attacco e miglior difesa, 60 gol segnati a fronte di soli 25 subiti. 7 punti di vantaggio sul Notaresco, che ieri ha pareggiato sul campo della Recanatese. Promozione dunque meritatissima, merito di mister Cudini che ha saputo dare alla squadra la consapevolezza della propria forza e di potersela giocare alla pari con tutti. Un gruppo coeso con un’identità precisa oggi ha realizzato un sogno. Un sogno chiamato Serie C.
Si chiude un cerchio
Un traguardo storico per il Campobasso ottenuto grazie alla forza del gruppo unita alla qualità individuali dei suoi interpreti, uno su tutti il numero 10 Vincenzo Esposito. Per lui, nato a San Martino in provincia di Campobasso, la promozione di oggi vale doppio. Una Serie C riconquistata proprio con la maglia che lo aveva lanciato, facendolo esordire nel 2007/2008. Si è chiuso un cerchio.
Sono 8 le sue reti stagionali, record personale di gol in carriera. Tanti pesanti e decisivi, come quello del pareggio di oggi che ha spianato la strada alla rimonta dei suoi. Sembra che la maglia rossoblù lo porti a dare quel qualcosa in più. Lui che dopo aver esordito in Coppa Italia con il Pescara di Torreira, Caprari e Lapadula e dopo un anno in C con la Sambenedettese, ritorna oggi tra i professionisti con la maglia che indossava da bambino. Tutto torna, nel segno di Vincenzo Esposito.
“Campobasso rappresenta il sogno Americano”
Promozione raggiunta al primo colpo per la nuova proprietà americana, arrivata a Campobasso nel dicembre del 2020.
“È un sogno che si realizza - racconta ai nostri microfoni Matt Rizzetta, chairman della North Sixth Group - ci tengo a sottolineare che questo è solo il primo grande traguardo che abbiamo raggiunto. Abbiamo traguardi ambiziosi. Una città come Campobasso aveva bisogno di qualcuno che ci credesse e che investisse in modo deciso. Per me non è una questione economica quanto più sociale e culturale. I molisani rappresentano il sogno americano, sono un popolo con grandi valori che sa cosa vuol dire sacrificarsi per arrivare al successo. Il nostro obiettivo è dare al Molise una dimensione internazionale”.
“Roma non è stata costruita in un giorno”
"Non mi pongo limiti" - prosegue Rizzetta - "posso solo dire che abbiamo un progetto serio e a lungo termine. Potrei restare qui anche 20 anni, non ho fretta. Farò di tutto per portare la città di Campobasso dove merita. Il segreto è lavorare sodo, a testa bassa e con una grande consapevolezza di ciò che si fa. La realtà di Campobasso rappresenta in un certo senso anche la mia storia: con la mia società la North Sixth Group siamo arrivati al successo nell’arco di 10 anni. Con calma e con la giusta programmazione. Vietato porsi limiti, questa è la mentalità che ho cercato di portare a Campobasso. È importante porre le giuste basi per poter poi raggiungere traguardi importanti in futuro”.
“Il popolo molisano incarna alla perfezione una serie di valori che meritano di essere conosciuti e condivisi in tutto il mondo - conclude Rizzetta - siamo l’unica squadra italiana ad avere una Serie che esce in Nord America. È importante che anche all’estero possano essere conosciute le caratteristiche di un popolo come questo. Ci tengo a ringraziare Nicola Cirincione, che vive a New York e che si occupa della comunicazione del club Campobasso in America, e Daniela Mancinelli fondamentale membra del nostro Cda. Un ringraziamento speciale va inoltre ai tifosi: ieri durante i festeggiamenti ho visto nei loro occhi la gratitudine. Ho avuto la conferma di aver fatto la scelta giusta. Sono contento di aver investito al Sud in un momento storico così complicato. Piazze come Campobasso avevano bisogno di qualcuno che credesse in loro e che gli desse fiducia. Io sono una persona ambiziosa che punta sempre al massimo, la strada sarà certamente lunga e non priva di ostacoli ma noi non smetteremo mai di sognare in grande”.
A cura di Lorenzo Cascini