"Fosse per me abolirei il mercato di gennaio, così si vede veramente chi è bravo, lungimirante e chi no". Così l'avvocato Beppe Bozzo, parla ai microfoni di gianlucadimarzio.com su quello che sarà il calciomercato del futuro, dopo la grande novità di oggi: la decisione della Premier League di spostare la data di chiusura della finestra di mercato. Finirà il giovedì prima della prima giornata di campionato. Una svolta epocale, che però secondo Bozzo non cambierà molto il lavoro degli agenti: "Noi lavoriamo sempre, cambia poco. Mentre sarà diverso per i giocatori e per i dirigenti. Per me è una scelta giusta, la logica dice che un mercato di tre mesi è uno stress per tutti, anche per i giornalisti. Ora però ci vuole omologazione. Almeno i cinque campionati maggiori si devono adattare a questa situazione, finire la finestra di mercato almeno la stessa settimana se non lo stesso giorno. Deve valere per tutti, anche se sarà difficile trovare un criterio. Credo sia una buona soluzione anche per i giocatori, così saranno meno distratti dal mercato a campionato iniziato".
E l'Italia? "Secondo me saremo tra i primi a cambiare e a seguire l'esempio del campionato inglese. Detto questo non penso che altri campionati siano pronti a recepire questa nuova tendenza. Ad esempio in Spagna non penso accadrà questo, perché per loro finire il mercato dopo diventa un vantaggio, come lo è già per alcuni campionati come quello turco. Alcuni club minori possono aspettare la chiusura per fare operazione che non avrebbero potuto fare prima, e questo è un rischio concreto. E' strano che sia stato il campionato inglese ad adottare questa iniziativa, visto che loro aspettano sempre gli ultimi giorni per fare grosse operazioni. Però tre mesi erano troppi, per tutti. Era necessario, ma si devono adeguare almeno i campionati più importanti, altrimenti cambia poco".
Un altro problema è quello delle clausole, visto che alcune scadono a luglio in previsione della fine di mercato il 31 agosto. "E' il caso di Icardi, queste clausole andranno cambiate, perché se arriva una squadra e prende Icardi a fine luglio, l'Inter avrà pochi giorni per prendere un altro attaccante. Questo nuovo sistema porterà alla ridiscussione di questi contratti, clausole a parte. Per fortuna in Italia sono poche, mentre all'estero molte di più. L'apertura di mercato il primo luglio è obbligata per un motivo di bilanci sportivi che si concludono il 30 giugno, ma questo cambia poco. Fosse per me abolirei il mercato di gennaio, sennò non si finisce mai, e ad ottobre si ricomincia...". Questo ad oggi sembra proprio impossibile. Ma, in futuro, mai dire mai. Del resto la giornata di oggi ce lo insegna.