“Tutto ciò che capita serve per farti crescere, anche le cose negative. Non cambierei nulla del mio passato”. Zero rimpianti, solo tanta voglia di crescere. Riccardo parla da Basilea, lì dove ha scelto di ripartire dopo essere cresciuto con i colori giallorossi cuciti addosso. Lasciare la sua Roma non è stato semplice, ma la filosofia di Calafiori è sempre la stessa: lavoro, dedizione e testa sulle spalle.
Dalla Roma al Basilea, Calafiori si racconta
Romano e romanista, nelle vene di Calafiori - terzino sinistro classe 2002 - scorre sangue giallorosso. “Sognavo di esordire e giocare con la Roma” racconta ai microfoni di gianlucadimarzio.com. “Ho realizzato tutto ciò, poi la vita e il calcio mi hanno portato a prendere altre strade ma non ho rimpianti. Ho bellissimi ricordi”.
Riavvolgiamo il nastro. Calafiori entra nel settore giovanile della Roma nel 2011 e fa tutta la trafila fino al 2020. Data da cerchiare in rosso: il 1º agosto. Il giorno del suo esordio tra i grandi. A Torino, contro la Juventus: “Ricordo il gol annullato e il rigore procurato. Emozioni davvero forti, ero teso ma poi a fine partita mi sono sentito sollevato. Era il mio sogno. L’anno prima del mio esordio facevo qualche allenamento con la prima squadra e fu De Rossi ad aiutarmi a inserirmi. Ma anche Kolarov, Dzeko, Pellegrini”.
A dargli fiducia fu Paulo Fonseca, un allenatore a cui Riccardo deve molto: “Fonseca era poco a contatto con i calciatori e ti lasciava tranquillo. Non sentivo tanta pressione, mi sono trovato benissimo”. L’esordio in Europa League, i minuti che aumentano, la fiducia che cresce. Riccardo sogna ad occhi aperti. Tanti i ricordi che Calafiori tira fuori e tra questi c’è spazio anche per qualche simpatico aneddoto: “A volte mi facevano degli scherzi quando mi sedevo a tavola…”.
Prima Fonseca, poi Mourinho. Nel 2021 l’allenatore portoghese saluta Roma e lascia la panchina allo Special One: “Con Mourinho instauri di più un rapporto, lui cerca questo: mi sono trovato bene, ho avuto le mie occasioni ma alla fine è andata così. Ho preso un’altra strada ma ho dei bei ricordi di entrambi”. A proposito di Mou, ricordate la sua prima “immagine” da allenatore della Roma? Sul divano di casa a studiare i giocatori giallorossi su WyScout. E in particolare proprio Calafiori: "Mi ha fatto veramente piacere perché è sempre bello quando un allenatore così importante ti monitora e studia i tuoi progressi. È stata una sorpresa, non me lo aspettavo".
E dove l’ha portato questa strada? Dopo altri sei mesi a Roma e un prestito al Genoa, oggi Calafiori veste la maglia del Basilea, con cui ha conquistato la semifinale di Conferencer League contro la Fiorentina. “Mi sono trovato benissimo fin da subito. All’inizio ho dovuto ambientarmi, ma ora sembra di essere qui da un anno”.
18 presenze in campionato, 6 in Conference League condite anche da un gol e un assist, oltre alle 3 in coppa nazionale. Più passa il tempo e più Riccardo sembra crescere: “Mi sta aiutando molto quest’esperienza. Già il fatto di vivere da solo mi fa pensare soltanto al calcio. Mi sento molto maturato”.
Non solo Calafiori, anche Gnonto, Scamacca e tanti altri talentini italiani hanno scelto la strada per l’estero: “In Italia la situazione sta migliorando molto, ma qui abbiamo una media età di 23-24 anni. Qua si punta quasi esclusivamente sui giovani ed è un campionato perfetto per crescere e avere continuità. In Italia bisogna fare ancora dei passi in avanti”.
Un calcio diverso, che dà spazio ai giovani e anche con meno pressioni fuori dal campo: “Nessuno mi ferma per strada, a Roma è diverso. Poi non leggo i giornali e non mi interessa del resto, c’è molta passione dei tifosi ma quando finisce la partita finisce tutto”.
Calafiori - da poco passato alla World Soccer Agency di Alessandro Lucci - sta finalmente trovando fiducia e tanto spazio. Per crescere, maturare e accumulare esperienza: “In questo momento ho trovato la giusta continuità, ho giocato tante partite di fila e non mi era mai accaduto. Sto benissimo”.
21 anni ancora da compiere e un bagaglio già pieno di storie da raccontare. Il passato con la Roma, il presente in Svizzera. Per pensare al futuro c’è ancora tempo, ma se Calafiori dovesse esprimere un desiderio “Tra qualche anno mi piacerebbe giocare in un top club europeo e magari vincere qualche trofeo, mi piacerebbe molto la Premier League”. Testa sulle spalle e occhi puntati verso il cielo. Il tempo è tutto dalla sua parte.