Mondiali Qatar 2022, il Brasile: dall’ultima chance di Neymar al super attacco di Tite
Mondiali Qatar 2022, tutto quello che c’è da sapere sul Brasile. Allenatore, giocatori convocati, come gioca e il modulo.
C’è poco da girarci attorno: il Brasile è una delle grandissime favorite per i Mondiali Qatar 2022. Forse per la sfida a distanza con l’Argentina di Leo Messi, forse per l’attacco abbondante e di livello stellare selezionato dal commissario tecnico Tite, forse per il record di gol con la maglia verdeoro che Neymar potrebbe raggiungere proprio in Qatar, scavalcando una leggenda assoluta del calcio mondiale come Pelé. Ma sta di fatto che la Seleção arriva ai Mondiali con un enorme carico di aspettative, ma anche di talento ed esperienza.
Gran parte del gruppo che si presenta in Qatar un anno e mezzo fa ha perso la finale di Copa America, giocata in casa in un Maracanã quasi deserto a causa della pandemia Covid, contro gli storici rivali dell’Argentina. Indubbiamente si tratta di una ferita ancora apertissima nell’animo dei calciatori brasiliani, ma nel frattempo tanti di loro, Vinicius Junior ed Eder Militao su tutti, hanno vissuto l’esperienza di vincere trofei importantissimi in club in cui la pressione è alle stelle. Mentre altri, soprattutto Thiago Silva e Neymar, hanno probabilmente la consapevolezza di giocarsi la propria ultima chance per alzare al cielo il trofeo calcistico più importante che ci sia.
L’allenatore del Brasile: Tite
Il selezionatore della Nazionale brasiliana è Adenor Leonardo Bacchi, detto più semplicemente Tite, un uomo di 61 anni nato in una famiglia di origini italiane. Un allenatore dopo 26 lunghissimi anni di carriera passata quasi interamente in patria e dopo aver vinto tutti i trofei possibili con il Corinthians nel 2012, è stato scelto per prendere il posto di Dunga nel 2016. In sei anni di lavoro ha portato un “solo” trofeo: la Copa America 2019, dominata grazie al super torneo di Dani Alves (presente incredibilmente ancora oggi) e Alisson, e all’esplosione di Gabriel Jesus.
Ma questa volta Tite sa di non poter sbagliare. Durante il ritiro pre-Mondiale di Torino non si è nascosto in un’intervista a Tuttosport: “Noi arriviamo ad ogni Mondiale da favoriti per la nostra gloriosa storia. Capiamo le aspettative di tifosi e media, dovremo sfruttare al massimo le nostre abilità“. Ammettendo anche qualche suo errore di valutazione: “Ho notato le qualità di Bremer solo dopo il passaggio alla Juventus. Prima, giocando solo a tre, alcune sue caratteristiche rimanevano pià nascoste. Da settembre l’ho seguito tanto, è molto maturo e non è mai nervoso per la sua età“. Con ogni probabilità, il CT del Brasile è pienamente convinto che sia arrivato il momento di vincere i Mondiali, senza alibi né scusanti.
I convocati e come gioca il Brasile
Infatti, il roster brasiliano può contare su giocatori di livello assoluto, in un mix di talento, gioventù, scommesse ed esperienza che sfiora quasi la perfezione:
- PORTIERI: Alisson, Ederson, Weverton;
- DIFENSORI: Danilo, Dani Alves, Alex Sandro, Alex Telles, Thiago Silva, Marquinhos, Eder Militao, Bremer;
- CENTROCAMPISTI: Casemiro, Fabinho, Guimaraes, Fred, Paquetà, Everton Ribeiro;
- ATTACCANTI: Neymar, Vinicius Junior, G. Jesus, Antony, Raphinha, Richarlison, G. Martinelli, Rodrygo, Pedro Guilherme.
E non mancano i grandi esclusi: Roberto Firmino del Liverpool e Gabigol, fresco della vittoria della sua seconda Copa Libertadores con il Flamengo. Con ogni probabilità il Brasile si schiererà in campo con un 4-2-3-1. In porta, nonostante la presenza di Ederson, non può essere considerata in discussione la titolarità di Alisson. Anche in difesa non mancano i ballottaggi: capitan Thiago Silva e Marquinhos possono essere considerati inamovibili, ma Danilo, Eder Militao e l’eterno Dani Alves si contenderanno un posto sulla fascia destra probabilmente per tutto il Mondiale.
Ma le scelte si complicano ancora di più dal centrocampo in avanti. Si può considerare titolare ai nastri di partenza la coppia dello United Casemiro-Fred, ma le presenze di Fabinho e del jolly Paquetà potrebbero mischiare le carte in tavola. Nel reparto offensivo, invece, scegliere diventa quasi impossibile: Neymar, Vinicius, Antony, Raphinha, Gabriel Jesus, Richarlison e Rodrygo per soli quattro posti, con l’astro nascente dell’Arsenal Martinelli e l’ex flop della Fiorentina, esploso con la maglia del Flamengo e probabilmente unico centravanti classico presente nella rosa, Pedro Guilherme sullo sfondo. Per chi seguirà da casa ci sarà sicuramente da divertirsi, mentre per Tite queste decisioni saranno cruciali.
La stella del Brasile: Neymar
Sarà un momento cruciale, forse il più importante della propria carriera, per non dire vita, anche per la stella della Seleção: Neymar da Silva Santos Júnior. Nella testa dell’attaccante del PSG ci sono tantissimi pensieri: il numero 77, ovvero i gol che Pelé ha segnato con la maglia del Brasile, distanti soltanto due lunghezze; il messaggio lanciato poco più di un mese fa a tutto il mondo: “Penso che sarà il mio ultimo Mondiale. Non so se avrò più la forza mentale per affrontare il calcio. Farò di tutto per realizzare il mio sogno più grande“; e la promessa, sulla carta scherzosa ma forse no, fatta con Leo Messi: “Ti aspetto in finale per batterti“.
Se le pressioni e le aspettative sulla spedizione brasiliana hanno raggiunto uno dei picchi più alti di sempre, quelle sulle spalle del 10 del Brasile e del Paris Saint-Germain non sono nemmeno misurabili a parole. Ma una cosa è certa: sarà pronto a essere leader tecnico della sua squadra e ad andare incontro al proprio destino. Cercando di mantenere la promessa.