Dopo 7 Super Bowl ed una carriera leggendaria, Tom Brady si è ritirato all’età di 44 anni. L’eliminazione dei suoi Tampa Bay ai Divisional Playoff ha messo la parola fine sulla carriera di uno degli sportivi più iconici di sempre. Anche se non ha scritto la sua storia nel “vero” football, è riuscito ad influenzare anche il calcio.
The Goat
Nel nostro sport di esempi di grandi campioni che hanno inciso anche in età avanzata ne abbiamo avuti parecchi. Basti pensare al più recente Buffon che vola ancora tra i pali come avesse 18 anni. Nel football però la storia è diversa: è difficile che un giocatore riesca ad essere così dominante anche solo dopo i 40 anni. Brady ha dimostrato ancora una volta di non appartenere a questo pianeta riuscendo in quest’impresa grazie ai continui allenamenti e all’interval training.
L'interval training portato da Guardiola a Barcellona
Ed è proprio la “fonte della giovinezza” dell’ormai ex giocatore di football che è entrata tra le tecniche di allenamento più utilizzate in quel di Barcellona. E chi poteva introdurlo nel calcio se non quel rivoluzionario di Pep Guardiola.
Una delle sue prime modifiche portate insieme all’allora suo assistente Tito Vilanova appena arrivato sulla panchina blaugrana è stata proprio quella dell’interval training. Quest’ultimo consiste in una sorta di percorso a diversi livelli di intensità tra esercizi aerobici, come lo skip, a prove più fisiche, come i piegamenti. Tutto ciò intervallato da corse leggere e accelerazioni. Una pratica che fino a quel momento difficilmente si era vista nel mondo calcistico, anche per il pre concetto malevolo nei confronti del lavoro senza la palla.
Vieri: "Resta ancora un anno"
Un’influenza capace non solo di rivoluzionare sul piano tecnico, ma anche su quello mentale. Molti sportivi hanno preso il suo esempio per portarsi sempre al limite delle proprie capacità. Nei suoi post di addio su Instagram infatti sono in migliaia a ringraziarlo, sia i semplici fan che le icone dello sport. Tra questi anche molti ex calciatori come Kakà, Beckham, Drogba e anche Vieri che chiede umilmente di continuare anche solo per un anno. Perdonalo Bobo, ma anche le leggende hanno bisogno di riposo.