Altra goleada subita, altra sconfitta (6-1 sul campo del Lione). Continua la stagione da incubo per il Bordeaux, che dopo 32 giornate di campionato occupa la penultima posizione con 26 punti. La zona playout è distante tre punti, quella salvezza quattro. Le giornate prima della fine sono sei e il rischio di una clamorosa retrocessione è sempre più alto: sarebbe una prima volta dopo trent'anni, anche se in quell'occasione fu una retrocessione d'ufficio, per bancarotta. Per ritrovare una retrocessione del Bordeaux per demeriti sportivi bisogna risalire alla stagione 1959/60. Una vita fa.
La squadra oggi lotta per la salvezza ma la stagione non era partita con queste intenzioni. Gli incubi peggiori sembravano essere stati scongiurati lo scorso luglio con l'acquisizione delle quote del club da parte dell'imprenditore ispano-lussemburghese Gerard Lopez, che aveva salvato la società dal fallimento dopo che gli ex proprietari avevano deciso di abbandonare il Bordeaux pieno di debiti e a forte rischio bancarotta. Con l'avvento di Lopez, ex proprietario del Lille, i tifosi girondini speravano in una nuova rinascita e in una risalita fino ai vertici del campionato. Ma anziché la cima, la squadra sta sprofondando.
In panchina era stato scelto Petkovic, fresco di un ottimo percorso con la Svizzera a Euro 2020, ma la sua mano non si è vista. In 23 partite sono arrivate solo 4 vittorie, 8 pareggi e 11 sconfitte: la più pesante contro l'OM in casa, che ha fatto rompere l'imbattibilità contro i rivali che durava da 44 anni. Il 7 febbraio l'esonero. Al suo posto è arrivato David Guion (ex Reims) ma le cose non sono cambiate: in otto partite è arrivata una sola vittoria (due domeniche fa contro il Metz, fanalino di coda), tre pareggi e quattro sconfitte. L'ultima a Lione (1-6). Un'altra goleada subita che porta a 77 le reti prese in campionato, che fanno del Bordeaux la peggior difesa dei top 5 campionati europei.
La cosa assurda è che il livello della squadra non rispecchia affatto la classifica. Il Bordeaux è senza dubbio un lontano parente di quello di Yoann Gourcuff e Marouane Chamakh del 2008, quando vinse la Ligue 1, ma di certo il potenziale non è da penultimo posto. In ogni reparto ci sono giocatori interessanti: in difesa Ahmedhozic (in prestito dal Malmoe), Pemblélé (in prestito dal PSG) e Marcelo, che due anni fa disputava da titolare una semifinale di Champions League da titolare (oggi infortunato), a centrocampo ci sono Guilavogui (arrivato in prestito dal Wolfsburg), Yacine Adli (che a giugno si trasferirà al Milan), in attacco Alberth Elis (9 gol), l'ex Serie A M'Baye Niang (6 gol), Ui-Jo Hwang (11 gol) e talenti come Remi Oudin e Dilrosun (quest'ultimo in prestito dall'Hertha Berlino, ma da tenere d'occhio). Eppure è sempre andato tutto storto, o quasi.
Tutto questo ha provocato la rabbia e la frustrazione dei tifosi, dapprima increduli e poi infuriati nel vedere la propria squadra sprofondare. Qualche settimana fa c'è stato anche un duro confronto con qualche giocatore. Su tutti, Benoit Costil, altro elemento che sulla carta darebbe un plus al Bordeaux, ma il cui rendimento ha riflesso quello collettivo. Addirittura, dopo il litigio (gli ultras girondini lo hanno anche accusato di aver usato in passato offese razziste nei confronti di alcuni suoi compagni), Costil (385 partite in carriera in Ligue 1) è stato messo in panchina dopo che aveva addirittura dichiarato ai compagni di voler lasciare il club. Al suo posto oggi gioca Gaetan Poussin, giovane portiere che domenica ha fatto una papera a Lione sbagliando un rilancio e causando il gol del momentaneo 2-0. Ma è stato solo un episodio in una serata catastrofica. L'ennesima.
Rien ne va plus. Ma mercoledì ci sarà uno scontro diretto per provare a rilanciare la corsa salvezza: a Bordeaux arriverà il Saint-Etienne, altro club storico della Ligue 1 che non se la passa bene, anche se da poco è uscito dalla zona retrocessione. Per i Girondini, è un match che sa molto di ultima spiaggia prima del naufragio. Ma sembra davvero servire un miracolo.