La parola chiave era ed è ancora principalmente una: attesa. Frenetica per un trasferimento che sembrava impossibile, portato avanti sotto traccia e concluso in pochissime ore a metà Luglio; soffocante per il calore mostrato all’arrivo a Casa Milan, inondata di tifosi per quello che a conti fatti, degli undici acquisti portati a termine, è stato il più oneroso e di maggior spessore. Ci è voluto non poco, all’intero mondo Milan, per vedere i primi sprazzi di un Leonardo Bonucci decisivo: e il 2018, con la prima gara nel giorno dell’Epifania, ha portato decisamente un dono gradito all’ambiente rossonero, con tanto di primo gol milanista trovato in una calza ancora, comunque piena di carbone.
“Bravo e fortunato”: premessa ed ammissione chiara nell’averci creduto, trovando il rimpallo decisivo per superare un Cordaz sino a quel momento superlativo. Ma a conti fatti, il flipper firmato Leo è valso tre pesantissimi punti, in una gara in cui il pallone, nonostante le tante chances create, sembrava non voler mai entrare: e allora rieccola spuntare, quell’attesa, solo momentaneamente frenata. Bocca sciacquata e nome scandito ad alto volume da un pubblico che ha aspettato il suo segno a lungo, da Capitano nominato per inaugurare un nuovo corso partito, un po’ a sorpresa, con il freno a mano. L'ammissione di essersi sovraccaricato di responsabilità, dopo la gara di Sassuolo, utile a mostrare il lato più umano di chi, per anni, ha rappresentato una macchina difensiva perfetta: presa di coscienza pubblica utile a ripartire e migliorare, pur in parte, un rendimento non ancora all'altezza dei tempi bianconeri.
Tre punti per una missione appena iniziata, per Bonucci e per il Milan: alle spalle restano ancora tante indecisioni da cancellare, in un’intesa con Romagnoli via via in via di affinamento; davanti agli occhi, una classifica notevolmente da migliorare, con l’obbligo di centrare una qualificazione in Europa League trasformatasi da obiettivo minimo a massimo. Perchè le aspettative dei più, dopo il minimo appagamento odierno, sono tutt’altro che terminate: parola chiave in un percorso di “conquista” ancora nettamente in fase di caricamento, chiudendo ogni voce e chiacchiera sul futuro. Tentando di ridurre al minimo quel concetto di attesa che nella calza della Befana, con qualche pezzo di carbone da smaltire, a partire da oggi: con un gol, un pizzico di fortuna in più e tre punti fondamentali per ripartire. Dimostrando di poter tornare ad essere, davvero, il vero Bonucci.