L'allenatore del Bologna, Thiago Motta, è stato ospite di un evento organizzato dall'Università Alma Mater. L'occasione era una giornata promossa dal Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita in collaborazione con l'Associazione italiana allenatori calcio (Aiac).
L'italo-brasiliano ha parlato della straordinaria stagione dei rossoblù: “Stiamo vivendo qualcosa di bellissimo e lo dico sempre ai miei ragazzi: approfittiamone, cerchiamo di vivere questo momento fino all'ultimo secondo. Si vive una volta sola, certi momenti passano velocissimi”.
Le parole dell'allenatore del Bologna Motta all'Alma Mater
Poi Motta ha proseguito: “Ho un gruppo di ragazzi che hanno una grande predisposizione al lavoro e non è scontato. Io mi confronto tanto con i miei collaboratori; quando c'è da prendere una decisione ascolto tutti. Ci può essere il giorno che sono un po' giù e una parola del collega aiuta. Le relazioni all'interno del gruppo sono fondamentali. Sono padre anch'io e conosco le problematiche dei ragazzi di oggi".
Qualche riflessione anche sull'imminente sfida di campionato contro l'Atalanta: "Loro sono fortissimi e sanno come non farti giocare. Per questo sarà molto importante la fase relazionale, vale a dire la massima partecipazione di tutti i miei giocatori. Il calcio è uno sport collettivo: in campo bisogna guardarsi, parlarsi e muoversi come un gruppo. Anche coloro che sono lontani dal pallone”.
Dunque un passo indietro con la riflessione su alcuni 'segreti' del mestiere di allenatore e ancor prima dell'essere calciatore: “Sono nato in Brasile e lì la tecnica è fondamentale. Ma alla tecnica oggi va abbinata la parte fisica, senza trascurare l'aspetto mentale. I social impattano molto sulla vita di calciatori, che spesso sono solo ragazzi di vent'anni. Il mio calcio posizionale o relazionale? Un misto delle due".