Chi è Benjamin Dominguez, nuovo esterno del Bologna scelto da Sartori
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 25/08/2024 -

Le parole di Maradona, il Kun e il pianto del “Nene”: Bologna sceglie un altro Dominguez

profile picture
profile picture
Dalla Coppa Libertadores alla Coppa Campioni impressionando il Pibe de Oro e il suo idolo Aguero: la storia dell'ultima scommessa di Sartori
Dalla Coppa Libertadores alla Coppa Campioni impressionando il Pibe de Oro e il suo idolo Aguero: la storia dell'ultima scommessa di Sartori

Una dichiarazione sincera, piena di affetto e consapevolezza. “Non vorrei dirti addio, ma devo andarmene”. Così Benjamìn Dominguez si congeda dalla squadra e dalla città che lo culla nel suo sogno: il Gimnasia La Plata. Nel modo più dolce. Stop e sinistro al volo. Palla scagliata in porta con tutta l’energia che solo l’amore e la riconoscenza sanno sprigionare. Un pianto, un bacio allo stemma sulla maglia e un messaggio di saluto toccante sui social del club. L’esterno sinistro classe 2003 è l’ultima scommessa di Giovanni Sartori e del Bologna.

 

dominguez_gimnasia_imago.jpg

Dal Pibe de Oro ad Aguero, tutti per Dominguez

“Non piangere per favore, non piangere”. Una richiesta all’altro per frenare la potenza delle proprie emozioni. Benjamìn Dominguez, esterno sinistro nato in Argentina nel 2003, pronto a sbarcare a Bologna per aggregarsi alla squadra di Vincenzo Italiano, ci prova. Prova a convincersi che quello realizzato nella notte contro il Barracas Central in Copa Argentina non sia il suo ultimo gol con la maglia del Gimnasia La Plata. Stop di sinistro e tiro al volo. La palla che non tocca terra e segue mente e lacrime nel viaggio più bello. Quello che attraversa oltre dieci anni di passione, affetti, vittorie e sconfitte. Crescita tecnica e personale. Sempre lì, in una squadra che, oramai, è sinonimo di famiglia. Nella città, La Plata appunto, in cui nasce e si innamora del pallone nel più banale, ma profondo dei modi. Per le strade. Sotto il sole del cielo (albi)celsete dipinto dalla poesia dei colpi di Leo Messi. Scolpita dalle parole di un idolo come il Kun Aguero: “Mi piace molto; è agile e rapido”.

 

squadra-bologna-ritiro-credit-bologna-fc-1909-3.jpg

 

Quell’Aguero per cui il nome “Benjamin” ha quel valore inestimabile racchiuso nell’amore per il figlio. Primogenito dell’ex Manchester City avuto con Giannina Maradona. E poi c’è il “Babu”, il nonno. Proprio quel Diego che prima di tutti spende parole importanti per la nuova idea di Giovanni Sartori. È il 2019 e Diego Armando Maradona allena la prima squadra del Gimnasia La Plata. Dominguez ha 17 anni e gioca nel vivaio. Piccolo di statura, gracile, viso scavato. Più adolescente che quasi maggiorenne. Un vero “Nene”. Soprannome che da quel momento porterà con sé per il resto della sua esperienza in prima squadra. “Al Babu piace molto”- racconta Bejamin Aguero al padre Kun dopo aver seguito una partita delle giovanili di Dominguez insieme al nonno. Così tanto attratto da quei movimenti decisi, veloci e determinanti del ragazzo nato nella provincia di Buonos Aires che non esita a darne investitura. E si sa, in Argentina il giudizio del Pibe è insindacabile.

Bologna e La Plata mai così vicine: Dominguez in rossoblù

Messaggio intenso, spontaneo e sincero quello che Banjamìn lascia al Gimnasia e alla città di La Plata. “Non pensare che ti lascerò, perché sarai con me”. Riconoscenza, malinconia e insicurezze che si intrecciano nei pensieri di un ragazzo che lascia la sua terra per inseguire i propri sogni. Bologna: culla di ambizioni e crescita personale di molti ragazzi come Benji. Umana e professionale. Teatro di occasioni come per la giovane ala argentina. Scelto dall’intuito della coppia Di Vaio-Sartori sul solco di quanto fatto con Santiago Castro. I due attaccanti si incrociano per qualche mese proprio al Gimnasia. Tempo di stringere un rapporto confidenziale tale da portare Benjamìn a consultare il parere della punta rossoblù. Convinto. La città, lo stadio, la gente, la Serie A, la società emiliana e i compagni. Santi non perde un passaggio: Bologna è la scelta giusta anche per “El Nene”.  E poi Pablo Sabbag, l’agente che con Bologna ha un certo feeling. E forse anche con l’onomastica visto che dopo Nico porta all’ombra di San Luca un altro Dominguez.

 

castro-bologna-ritiro-credit-bologna-fc-1909-3.jpg

 

11.274 km di distanza tra il capoluogo emiliano e quello della provincia di Buenos Aires. Una distanza enorme, ma mai così facile da colmare. Un gemellaggio più che decennale tra le due città rende, forse, verosimile quel “sarò sempre con te” dedicato dal ragazzo. Troverà spazio in campo? Questo lo deciderà il futuro. Lo stabiliranno le gerarchie che vedono sulla sua fascia correre due frecce del calibro di Ndoye, reduce da un Europeo con la Svizzera di altissimo livello e quel Jesper Karlsson martoriato dagli infortuni nella trionfale stagione passata che sotto la Maratona non aspettano altro possa dimostrare chi sia. Nel mezzo l’ebrezza dell’ignoto a fare da stimolo. L’Italia, la Serie A e le stelle della Champions League a illuminare le istantanee dell’ultima notte a La Plata. E chissà che magari, tra un dribbling secco e un gol sotto la Curva Andrea Costa, “El Nene” Dominguez possa diventare “Il cinno” Benji.



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!