Già, perché come raccontano i protagonisti a gianlucadimarzio.com, la stagione della SSC Bari ha avuto il via il 20 agosto “a Roma. Ognuno aveva incontrato la proprietà o aveva avuto dei contatti telefonici, ma è lì che ci siamo incontrati per la prima volta” racconta Scala. “Nessuno conosceva nessuno, tutti conoscevamo Cacioli”. Capitano con fascia in condivisione con Brienza, che a Bari ha conquistato la settima promozione della sua carriera. “Siamo partiti senza preparatore dei portieri, Roberto Maurantonio si è aggregato qualche giorno dopo” ricorda il club manager. “Anche perché portieri non c'erano” rilancia mister Cornacchini. Una battuta, ma anche la cifra della serenità che si respira nello spogliatoio. Sarà anche per questo che la dirigenza guidata da Luigi De Laurentiis ha deciso di confermarli in blocco per la prossima stagione, dato ufficializzato con un comunicato a due giorni dall'avvio della Poule Scudetto.
CORNACCHINI: “IL SEGRETO? MAI DARE NULLA PER SCONTATO”
“In quanti minuti ho accettato la chiamata del Bari? Dall'altro lato del telefono la dirigenza non aveva nemmeno finito di parlare e già avevo detto sì”. Il volto di Giovanni Cornacchini dopo la conquista dell'obiettivo è quello di chi ha accettato un'avventura prestigiosa, sapendo però di avere più da perdere che da guadagnare. “Bari è stata una sfida importante, in una piazza che pretende tanto e nella quale qualcuno aveva dato per scontato che vincere subito fosse semplice. Ce l'abbiamo fatta con tranquillità e serenità. Il merito è anche della piazza, che ci ha sempre sostenuto e in casa ci ha fatto sentire ogni volta in Serie A”. Attaccante in campo (da calciatore ha collezionato 3 presenze nel Milan di Gullit e Van Basten), l'allenatore classe 1965 di Pesaro preferisce le ripartenze davanti ai microfoni, esibendo serenità. Solo apparente, precisa con tono scherzoso: “I momenti di confronto non mancano, ma ognuno ha i propri compiti, ci si rispetta e ci si stima in maniera incredibile. Abbiamo creato degli equilibri importanti”. Che passano anche per dei momenti di relax. C'è la partitella di calcetto del giovedì o la cena bisettimanale. “Lancioni perde sempre” scherza dall'altra parte Marolda. L'allenatore torna serio: “Si è creata immediatamente grande intesa, anche se ci conoscevamo poco. È cresciuta con il tempo e ci ha permesso di conquistare risultati importanti. Poi quando hai una società così strutturata dietro, non puoi che essere sereno”. Anche se qualcuno più ansioso c'è. Cornacchini guarda alla sua sinistra, dove è seduto Matteo Scala. “A ridosso della partita mi faccio un sacco di pensieri – lo interrompe il club manager – con la squadra cerco di mostrare una certa serenità, quando sto con loro meno. Anche domenica scorsa giocavamo con il Roccella ed eravamo praticamente senza obiettivi da raggiungere, ma la tensione era quella di sempre. Il mister è in grado di dare serenità, il più sfacciato è il prof. Anche a Torre del Greco, quando abbiamo perso, sorrideva a fine partita. Ma meno male, serve chi stemperi la tensione”.