Mentre il trasferimento di Lionel Messi al PSG infiamma il calciomercato mondiale, c'è un argentino dal sinistro delicato e con la 10 sulle spalle pronto ad arricchire il parco attaccanti del Bari. Ruben Botta è il colpo che il direttore sportivo biancorosso Ciro Polito ha individuato per aumentare la qualità della rosa messa a disposizione di Michele Mignani, che già comprende negli ultimi 30 metri D'Errico, Marras, Citro, Simeri, Cheddira e Antenucci.
Nato il 31 gennaio del 1990 a San Juan, in Argentina, dotato di un gran sinistro e specialista negli assist, Botta era considerato all'alba della sua carriera un talento emergente del calcio nazionale. Lo avevano confermato anche i primi passi mossi nel Tigre, club in cui si era messo in luce prima che si aprissero le porte della Serie A, nonostante un intervento al ginocchio per la ricostruzione del legamento crociato: chiamata dell'Inter allenata da Walter Mazzarri, con 10 presenze nel campionato 2013/14. L'esperienza in nerazzurro, preceduta dal prestito al Livorno, fu seguita dal passaggio al Chievo, per 21 presenze in una stagione di Serie A.
Quel biennio portò poi Botta lontano dalla Serie A, con passaggio al Pachuca per quasi tre milioni di euro nel 2015. Il suo talento è stato messo alla prova tra Messico ed Argentina con le maglie di Pachuca, San Lorenzo e il Defensa y Justicia allenato da Hernan Crespo. Botta ha mantenuto una costante: il passaggio vincente per i compagni di squadra, marchio di fabbrica esibito insieme al dribbling e alle capacità davanti al portiere avversario, con 34 reti complessive realizzate in carriera.
Ottobre del 2020 è stato il momento del ritorno in Italia: chiamata della Sambenedettese, girone B di serie C. Con Paolo Montero in panchina e Maxi Lopez come compagno di reparto, Botta ha chiuso con 8 reti e 7 assist in 24 presenze. A 31 anni, è pronto per la sua prima esperienza al sud. Il Bari ha chiamato, per rincorrere insieme quelle categorie che Botta in Italia ha già frequentato.