Dani Alves che spalanca la braccia davanti al Camp Nou in estasi: non è una foto di un vecchio album impolverato, ma l’istantanea più fresca del Barcellona di Xavi, che ha annichilito l’Atlético per 4-2 anche grazie ad un suo gol (oltre sei anni dopo l’ultimo). Non c’è simbolo migliore per questa partita, quella più da Barça del Barça in tanto, tantissimo tempo. Senza scomodare paragoni illustri, perché la strada da fare è ancora lunga. Intanto, però, per Xavi c’è da godersi il ritorno nei posti Champions, a spese proprio di un Simeone che sta vivendo la sua notte più buia sulla panchina rojiblanca.
Fa tutto Alves
I lettori dei quotidiani spagnoli erano arrivati al fischio d’inizio con l’idea che avrebbero assistito ad uno spettacolo decaffeinato. Fra numeri peggiori di sempre a confronto, classifiche deficitarie e aspettative disattese, il palato dei tifosi era pronto ad una partitaccia. Tutto il contrario, invece: Barcellona e Atlético hanno dato vita ad un partidazo, vivo e spettacolare dal primo all’ultimo minuto.
Merito soprattutto del Barcellona, che dopo essere partito in svantaggio per un gol di Carrasco all’8’ si è svegliato e ha iniziato a giocare come i bei vecchi tempi, negando il pallone agli avversari per lunghi tratti del match. La partita è girata al 70’, quando sul 4-2 proprio Dani Alves si è fatto espellere per un brutto fallo, ma l’Atlético non è riuscito a rimontare i due gol di svantaggio. Parlando di reti, un dato insolito: ci sono 21 anni di differenza fra il più giovane marcatore del Barcellona oggi (Gavi, 17) e il più anziano (Alves, 38).
Rimane una lectio magistralis di Xavi, che ha preso i blaugrana al nono posto e oggi li lancia al quarto, superando proprio l’Atlético (+2 in classifica). Sembra un miraggio, eppure è la realtà: non l’avrebbe detto nessuno, viste le premesse, ma il Barcellona oggi sarebbe qualificato alla prossima Champions League.
Incubo Atlético
Non finiscono, dall’altro lato, i problemi di Diego Pablo Simeone. I suoi colchoneros non avevano mai incassato tanti gol come in questa stagione, e sono tornati a subirne tre durante un solo tempo per la prima volta dal 2015 (ironia della sorte, sempre contro il Barça). Per entrambe le squadre, centrare la Champions sarebbe fondamentale per sostenere gli investimenti che stanno portando avanti e vogliono ancora intensificare. Per ora l’Atlético resterebbe fuori, superato da Real, Betis, Siviglia e proprio il Barça. Che sorride come non accadeva da tanto tempo.