Terza giornata di appuntamenti per il Festival Orientamenti 2023, in corso a Genova e che ha visto protagonisti, tra gli altri ospiti, tanti personaggi del mondo dello sport. Dal presidente del Torino Cairo all’allenatore della Sampdoria Pirlo, passando per Mimmo Criscito e Fabio Quagliarella. L'ospite di oggi (venerdì 17 novembre) è il difensore del Genoa Mattia Bani, che ha raccontato così il suo sogno diventato realtà di fare il calciatore.
“Ho giocato fino a 15 anni facendo categorie dilettantistiche, alla prima partita in A ho iniziato ad aprire un po’ gli occhi su quello che era il mio sogno. Ho fatto Ragioneria, Istituto Tecnico Commerciale, poi quando sono venuto a Genova ho continuato con gli studi con le scuole serali: è una cosa di cui vado orgoglioso, è fondamentale per ogni ragazzo che si vuole approcciare al mondo del lavoro in futuro. Chi ha influito nella scelta di continuare gli studi? Mio padre, era bello tosto e voleva, giustamente come mia madre, che finissi la scuola. E poi la mia volontà. Ora sto pensando di ricominciare a fare l’Università”.
Dai banchi di scuola ai campi di pallone: “Figure più importanti per arrivare a coronare il mio sogno? La famiglia che ti supporta nei primi passi dove non sai se sei calciatore o meno, poi i compagni di squadra più esperti come Dainelli, affidarsi alle persone più esperte credo sia di grande aiuto". Sugli ingredienti per raggiungere il proprio sogno, Bani non ha dubbi: “Percentuali tra testa, talento e determinazione? Penso che la passione sia la cosa più importante, io ancora adesso mi diverto. Certo, con altre aspettative ma se non mi piacesse giocare a calcio non riuscirei a trasportare in campo tutto: i sogni sono sempre obiettivi a cui puntare al massimo, perché non sono preclusi per niente".
Genoa, le parole di Mattia Bani
Poi, Bani ha parlato del suo sogno: “Me l’avessero chiesto l’anno scorso avrei detto giocare in A, vincere il campionato di B è stata la cosa più bella che ho vissuto. La vittoria del campionato dell’anno scorso penso sia stato il momento più alto della mia carriera. Ora mi piacerebbe fare una competizione europea, possibilmente col Genoa, e mi piacerebbe andare in Nazionale". Nazioanle che stasera scenderà campo contro la Macedonia: “Abbiamo una squadra forte e col cambio di allenatore hanno trovato nuova energia".
Poi, Bani è tornato a parlare della sua carriera: “La più grande delusione? La retrocessione di due anni fa, ma questo ti fa capire come possa nascere un’opportunità incredibile perché quando pensavi di essere morto, è nata l’annata più bella degli ultimi anni. Pensare a quel maggio quando siamo retrocessi, quando tutto sembrava nero, si è ricreato un entusiasmo che si era un po’ perso. Quindi non tutti i mali vengono per nuocere. L’idolo da ragazzo? Ne ho cambiati tanti: in Italia Nesta è stato il massimo, mentre adesso Sergio Ramos incarna i valori del difensori centrali".
Il difensore del Genoa ha poi parlato dell'importanza di giocare a Marassi: “C’è grande responsabilità. Spesso mi hanno chiesto come si fa a spiegare ai ragazzi nuovi il peso della maglia del Genoa, basta venire allo stadio una domenica. È un attestato di stima importante ma allo stesso tempo dobbiamo farci trovare pronti. Abbiamo un gruppo di ragazzi perbene che ogni domenica fa il massimo per rendere felici i tifosi".
Non solo domande sul palco per Bani, che a margine dell’evento ha risposto anche a quelle dei giornalisti presenti. “L’importanza del mio ruolo nello spogliatoio? Sicuramente per l’età che inizio ad avere, nonostante ci siano anche giocatori più esperti da cui prendere esempio, sicuramente aiutare i tanti giovani che abbiamo in squadra penso sia un nostro compito e lo dobbiamo fare. Il sogno da bambino? Diventare un giocatore e arrivare a giocare in serie A, diciamo che sono a buon punto”.
Dal passato al presente, ha parlato anche della sua condizione fisica: “Frosinone nel mirino? Penso sia difficile, lavoriamo per tornare il prima possibile. Non abbiamo ancora una data precisa, vedremo di settimana in settimana. Il trucco della forza della nostra difesa? L’unico trucco che abbiamo è lavorare tanto, aver mantenuto l’ossatura dello scorso campionato ci ha aiutato”.
Prima della sosta, il Genoa ha ottenuto un'importante vittoria contro il Verona: “Tornare a giocare subito dopo una vittoria è sicuramente meglio, credo che si abbia però anche bisogno di riposo e di tempo per recuperare giocatori importanti, anche perché poi non si saranno più soste addirittura dopo Natale. Genoa terzo nei primi 45’, ma la classifica dice altro? Penso che all’interno dei novanta minuti ci siano tante partite, noi sicuramente spendiamo tanto in partita, siamo una squadra che cerca di pressare tanto da tutto il campo e dovremo sicuramente cercare di lavorare anche per addormentare le partite”.