Ci sono Baggio, Pirlo e Federer. No, non è l’inizio
di una barzelletta ma sono tre personaggi che in qualche modo, per motivi
diversi, fanno parte della storia di Lorenzo Tassi. Aggiungiamo anche Milito,
qualche sfumatura di nerazzurro, un presente alla FeralpiSalò e la trama è
completa. Un racconto che inizia nel 1995 a Brescia e prosegue al Brescia. La sua
squadra, quella della sua città in cui ha iniziato a giocare all’età di 7 anni. Primo
capitolo, ed ecco il primo collegamento con Pirlo. Lorenzo cresce, bene, tanto
da farsi cucire addosso la definizione di ‘nuovo Baggio’. Paragoni importanti
ma “ero talmente piccolo che non ci davo peso, pensavo solo a giocare”, ha
spiegato ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com.
Tutta la trafila nelle giovanili del Brescia poi il passaggio all’Inter (sì, altro punto in comune con Pirlo). Due anni di Allievi e uno di Primavera con i nerazzurri: “Quella è stata una trattativa molto veloce, si era chiusa uno degli ultimi giorni del mercato estivo del 2011. E’ stata un’esperienza che mi ha fatto crescere. Mi allenavo anche con la prima squadra - ha proseguito Tassi - ho imparato tanto da tanti giocatori”. Uno in particolare: Milito. “Ci parlavo tanto, mi ha aiutato, mi dava consigli”. Insomma, Lorenzo cresceva sotto l’ala dei grandi di quella squadra “ed era un motivo in più per fare sempre meglio”. Intanto, nel 2011 aveva avuto anche un assaggio di Serie A con l’esordio in un Brescia-Fiorentina, l’ultima giornata di campionato: “Un ricordo incredibile”.
Dal 2014 poi, una serie di prestiti: Prato, Savona e dal luglio scorso con l’Avellino. Ritiro estivo con la squadra campana ma in stagione non è mai sceso in campo. Fino alla chiamata della FeralpiSalò: “L’ultimo giorno di mercato sono passato alla Feralpi che cercava un centrocampista. Sapevo che era una squadra che negli ultimi anni ha fatto sempre bene, è ambiziosa”. Un giudizio di questa avventura fin qui? “Positivo. All’inizio non era facile perché venivo da 6 mesi ad Avellino dove non avevo mai giocato. Adesso invece sto trovando continuità”. Riecco il campo dunque (e finalmente). Non solo, perché contro il Bassano lo scorso 9 aprile è arrivato anche il primo gol. Altri 90 minuti in campo conditi anche da un assist: “E’ stato importante, è stata una vittoria che ci ha avvicinato ai playoff e sono felice per il gol e per i tre punti”. Centrocampista più offensivo che difensivo, per questo cerca la porta e l’obiettivo personale per questo finale di stagione è fare qualche altro gol. Magari per aiutare la squadra a raggiungere i playoff. Traguardi che si fondono insieme per Tassi, colpo dell’ultimo giorno di mercato.
Idee chiare e numero 8 sulle spalle: “Erano tutti occupati… la scelta era limitata. Ma per un centrocampista direi che va bene”. Un sorriso, perché l’importante è quello che ha davanti a sé, non tanto il numero sulle spalle. Subito intesa con i nuovi compagni e col lavoro di Serena, “un allenatore sempre molto concentrato, e il lavoro intenso dà i suoi frutti”. Idolo? “Iniesta”. Ma poi ce n’è un altro. Niente palla al piede, bensì la racchetta in mano. “Sono un appassionato di tennis. Ci gioco in estate ma lo guardo tutto l’anno. E sono un tifoso accanito di Federer più che di qualsiasi altro calciatore!”. Da Baggio a Pirlo, passando per Iniesta e arrivando fino a Federer. Personaggi non in cerca d’autore, ma parte a loro modo della storia di Tassi. Il cartellino di proprietà dell’Inter, il cuore a Brescia (“Lo seguo sempre”) e la testa alla Feralpi. Protagonista con il futuro (della stagione e non solo) ancora da scrivere: “Sono in prestito qui fino a giugno e poi ha ancora un anno di contratto con l’Inter. Alla Feralpi sto benissimo, ma adesso penso solo a finire la stagione nel migliore dei modi”.