“Non diventerà un calciatore professionista nemmeno dopo 100 anni di allenamento”. Un giudizio severo che non lascia speranze per Usain Bolt. Le parole sono di Markus Babbel, allenatore che al momento lavora in Australia e che non vede per l’ex corridore un futuro brillante nel mondo del calcio. “L’ho visto giocare - ha detto Babbel al portale svizzero Blick - con tutto l’affetto del mondo, non riuscirà a raggiungere questo traguardo”.
L’ex calciatore di Bayern Monaco e Liverpool ha quindi etichettato - come molti altri anche nelle scorse settimane - l’operazione di inserire Bolt nel mondo del calcio come una “operazione di marketing”: “Un’idea sensazionale in questo senso - ha continuato Babbel - la A-Laegue australiana così ha ricevuto molte attenzioni ma non posso pensare a questo scelta come a una cosa seria”. In effetti di recente molto si sta parlando del futuro di Bolt - che attualmente si allena con i Central Coast Mariners nella prima divisione in Australia.
Nei giorni scorsi il giamaicano si era ‘lamentato’ per un controllo antidoping a cui si era dovuto sottoporre pur non avendo nemmeno un contratto firmato; poi le voci che lo vedevano pronto a trasferirsi in Europa. Ora queste dichiarazioni, con Babbel che non ci gira troppo attorno. Nonostante questo giudizio non certo positivo, Bolt è riuscito a segnare una doppietta in una recente amichevole giocata prima dell’inizio della stagione regolare, dimostrando di volersi guadagnare un contratto vero e proprio con sacrifici e allenamenti.
Prima ancora - dopo il suo addio all’atletica e cercando di realizzare il suo sogno di diventare un calciatore - il giamaicano aveva svolto alcuni allenamenti con il Borussia Dortmund e con altre squadre in Norvegia e in Sudafrica. Per questo viene da pensare che nemmeno le parole di Babbel potranno scoraggiare Bolt nella sua rincorsa a un contratto serio con una società che gli permetta di diventare un calciatore professionista a tutti gli effetti.