L'Atalanta e Gian Piero Gasperini sono pronti a ripartire insieme per il 7° anno consecutivo. Il rapporto tra le due parti proseguirà, nonostante una stagione, da molti considerata sotto tono, ma comunque positiva per l'allenatore nerazzurro. Gasperini ha voglia di ricostruire la sua Atalanta secondo dei valori, condivisi con la proprietà, che siano in grado di riportare dei risultati e non semplicemente, secondo i singoli risultati. Risultati che dipenderanno anche da una campagna di rafforzamento soprattutto in attacco.
Atalanta, Gasperini e la Dea che verrà
Gian Piero Gasperini sarà la certezza da cui ripartirà l'Atalanta nel corso della prossima stagione. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'allenatore bergamasco traccia il quadro della squadra che avrà a disposizione al suo 7° all'Atalanta:
"Che Atalanta sarà? Da battaglia, animata da spirito di rivincita. Uscire dalle coppe ci ha dato rabbia. Vedremo che squadra nascerà. Oggi sul mercato l’Atalanta è come in campo: dinamica, coraggiosa, si sbatte, non resta rintanata a Zingonia. Non ha ancora chiuso un affare, ma non ho nulla da rimproverare".
E sul mercato...
L'Atalanta si sbatte e si dà da fare. Questo atteggiamento propositivo sul mercato piace a Gasperini, il quale, però, vuole avere più supporto dal mercato estivo. Il ruolo che vorrebbe vedere più rafforzato da questa campagna acquisti è l'attacco:
"I miei scontri in tema di mercato sono nati sempre dalla stessa esigenza: non restare fermi. Abbiamo avuto delle vendite importanti, degli introiti notevoli dalla Champions, ma siamo rimasti molto statici, soprattutto davanti. siamo rimasti uguali solo perché segnavamo tanti gol. E invece, soprattutto negli ultimi due anni, con le risorse a disposizione, era il momento giusto per immettere un nuovo campione, come Gomez ed Ilicic"
Gasperini e la decisione di rimanere
Gasperini sarà l'allenatore dell'Atalanta per il 7° anno consecutivo. La scelta di rimanere a Bergamo è dipesa dal rapporto limpido, maturato sia con i Percassi che con la città. Anche se l'eventualità di un suo addio non è abbastanza concreta:
"Se sono ancora qui è per il forte legame con la città. Durante l’ultima partita con l’Empoli, ho percepito forte la richiesta della gente: “Rimani a Bergamo”. Questa cosa ha condizionato le scelte, perché io ero veramente pronto a lasciare, se la società avesse voluto. Rapporto coi Percassi? Tra noi c’è un rapporto reciproco di stima e gratitudine che non mancherà mai. Ora ci unisce lo slancio per ripartire. L’ingresso degli investitori americani per me è stata a una grande emozione, per loro un’occasione fantastica"