La Premier League 2022/23 è ufficialmente iniziata (QUI la programmazione della prima giornata). A inaugurare il campionato più seguito al mondo non ci ha pensato il Manchester City campione (che giocherà domani sera contro il West Ham di Scamacca), ma l'Arsenal, che nella serata di ieri ha vinto 2-0 a Selhurst Park, nel derby londinese (uno dei tanti) contro il Crystal Palace. Da Martin Odegaard, nominato nuovo capitano, ai rinforzi di mercato Gabriel Jesus, Zinchenko e Saliba, fino ad arrivare ai "giovani veterani" Martinelli e Saka: i gunners di Arteta vogliono essere la rivelazione del campionato, dopo una Champions League persa solo al rush finale nella stagione scorsa.
Animo Gunner e apprendistato da Guardiola: Arteta vuole rendere l'Arsenal grande di nuovo
Mikel Arteta è ormai alla quarta stagione da allenatore dell'Arsenal. Lo spagnolo, già centrocampista (e anche capitano) dei gunners dal 2011 al 2016, da quando è in carica ha già conquistato una FA Cup e un Community Shield. Non abbastanza, per le ambizioni della squadra londinese, che nel corso di questa estate ha avviato una vera e propria rivoluzione. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? La mancata qualificazione alla Champions League, competizione alla quale l'Arsenal manca ormai dal 2016/17, sfumata nelle ultime giornate, scavalcata dal Tottenham di Conte.
Un'estate di grandi cambiamenti, quella che sta vivendo l'Arsenal. Fuori Lacazette, Nuno Tavares e Leno, dentro Saliba (al rientro dal prestito), Fabio Vieira, e i due ex City Zinchenko e Gabriel Jesus. Non un caso che i due acquisti principali del calciomercato dell'Arsenal siano arrivati dalla squadra di Guardiola. Arteta, infatti, è stato assistente dell'allenatore dei Citizens dal 2016 al 2019, studiandone i metodi di lavoro e osservando da vicino i giocatori, da subito diventati punti cardine.
Arsenal: 4-2-3-1, gioventù e qualità al comando
Dopo un grande precampionato, nel quale l'Arsenal ha trovato vittorie importanti in amichevole (6-0 al Siviglia, 4-0 al Chelsea), per la prima di campionato, Arteta ha schierato la formazione tipo. Un 4-2-3-1 mascherato, con la difesa che, in fase di costruzione, passa a tre, guidata da Saliba, miglior giovane della scorsa Ligue1, ex aequo con Tchouameni, oltre a Gabriel e White. Moduli liquidi, come Guardiola insegna. E proprio un giocatore plasmato da Guardiola è l'arma tattica principale del nuovo Arsenal: Zinchenko, nonostante sia un terzino sinistro, spesso si accentra, quasi in regia, per avviare l'azione. Ed è proprio l'ucraino, smarcatosi in uno schema su calcio d'angolo, a regalare l'assist per l'1-0 di Martinelli. Tanta libertà d'azione e di gioco, soprattutto dalla trequarti in su, dove Odegaard, nominato capitano a soli 23 anni, guida un attacco formato da Martinelli e Saka, i giovani veterani (entrambi classe 2001, 85 partite e 19 gol per il primo, 132 presenze e 29 gol per il secondo), e ovviamente da Gabriel Jesus. Per le questioni "scomode", invece, il compito è affidato a Thomas Partey e Xhaka. A fine gara, dopo il 2-0, arrivato per autogol di Guehi, i supporters dell'Arsenal hanno iniziato a intonare un coro all'allenatore avversario, la leggenda Patrick Vieira, capitano degli invicibili di Wenger, l'ultimo capace di alzare la Premier League. Probabilmente un sogno di una notte di mezza estate, ma i tifosi dell'Arsenal questa stagione hanno voglia di respirare un'aria nuova...