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Data: 14/11/2017 -

Apocalisse Italia! Rolando Bianchi: "Grazie a Ventura e al suo ego smisurato! Insigne? Ha fatto lo stesso con me nel 2013..."

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A distanza di ventiquattrore fa ancora più male. Di quelle cose che è meglio non pensarci. Fa male per il modo in cui è arrivata, fa male perché non ce l’aspettavamo. Piange un’eliminazione apocalittica l’Italia calcistica. Un disastro senza precedenti. Anzi, un precedente c’è: tredici anni dopo la liberazione dell’Italia da parte delle truppe alleate. Quando ancora le tv non esistevano e il mondo non era in preda all'ipertrofia globalizzante. Tanto per palesare, anche da un punto di vista meramente temporale, le dimensioni della catastrofe che alle 22.45 circa si è abbattuta su San Siro.

E’ un duro colpo per tutti noi. Per quella ‘dimensione sociale’ che un lucidissimo e sempre puntuale Buffon ha giustamente enucleato. E’ il veder la partita con gli amici di una vita, bere tutti insieme una birra al bar. Soffrire insieme, gioire insieme. Il Mondiale è una casa universitaria con 30 persone dentro a urlare a squarciagola. Sono le vie delle grandi città completamente e insolitamente deserte. Il Mondiale è tanto, quasi tutto. E’ il simposio di calcio, società e aggregazione. E’ il condividere qualcosa di bello. E’ stare insieme. E’ adrenalina. E’ paura. Non avremo niente di tutto questo. Sì, la nostra estate sarà abbastanza vuota!

“Una beffa incredibile, non so se sono più arrabbiato o più deluso! E poi quelle immagini nel post partita con Gigi in lacrime che insieme a Barzagli e De Rossi lasciano la Nazionale mi hanno fatto davvero male”. Pensieri e parole di Rolando Bianchi. Pensieri e parole di un tempo tiranno che passa troppo in fretta. E pensare che undici anni fa… No, no. Basta così.

E sui social Rolando non ha potuto fare a meno di esternare tutta la sua angoscia, la sua tristezza. Con la solita schiettezza, cum grano salis soprattutto. Attacchi ben indirizzati a quel Giampiero Ventura (“che sVentura” ecc.) che conosce fin troppo bene… “Fin troppo, hai detto bene! Lui mi ha tolto il Toro, mi ha tolto l’amore più grande della mia esistenza calcistica. Lo show che ha fatto ieri sera per me non è cosa nuova, lo dico da tempo! Ma lui è così, ripeto, lo so bene”. Sincero, senza peli sulla lingua. Come è giusto che sia! D’altronde stiamo commentando il mancato accesso ad un Mondiale… “Le scelte tattiche sono state completamente sbagliate. E’ chiaro che se cominci a far possesso palla in difesa e non verticalizzi mai, ‘questi’ ti si posizionano e diventa difficilissimo riuscire a metterli in difficoltà. Almeno poi un pizzico di consapevolezza per ciò che è successo e un pizzico di dignità nel dimettersi e andare a casa. Invece, niente. Nemmeno questo, solo scuse striminzite e sollecitate dai giornalisti in sala stampa. Ma come fai a pensare ai soldi in una situazione del genere? Ragazzi, non siamo andati al Mondiale!!! L’ultima volta che è successo non esistevano nemmeno le televisioni, è passato quasi un secolo! Ma come fai a pensare alla buonuscita?? Ci rendiamo conto? Non ho più parole…”.

Dulcis in fundo (che poi di ‘dulcis’ non c’è un bel niente) quel topos ricorrente nella “””libidine””” venturianaIl fatto che Insigne abbia giocato zero minuti ieri sera non mi ha sorpreso per nulla! Ventura, in preda al suo ego smisurato – racconta Bianchi ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com ha fatto lo stesso con me quattro anni fa nella mia ultima partita con il Torino. Davanti al mio pubblico, alla mia gente, ai miei tifosi, al mio stadio. Prima mi ha messo in panchina e poi mi ha fatto giocare appena venti minuti, nei quali peraltro ho anche segnato. Con Insigne è andata più o meno così: tutti lo volevamo in campo e lui cosa ha fatto? Lo ha lasciato in panchina per novanta minuti! Ego smisurato, non trovo altri aggettivi. Basta vedere quello che ha fatto a fine partita… E’ dovuto andare Buffon, Gigi Buffon, una leggenda a metterci la faccia al posto suo! Lui si è presentato dopo mezzanotte in conferenza stampa…per dire cosa poi? I comandanti, perlomeno quelli veri, sono sempre i primi a metterci la faccia. Ma tanto qui è inutile parlar di etica e di morale”.

Chiosa di una parentesi tristissima per il nostro calcio, per ognuno di noi. Ogni altro aggettivo sarebbe superfluo. Ma già guardarsi in faccia e dir le cose come stanno senza dar voce alla pur apprezzabile (ma mai come in questo caso ridondante) retorica sarebbe importante! Rolando Bianchi docet…



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