Il Ceo Corporate dell'Inter, Alessandro Antonello, è intervenuto insieme a Paolo Scaroni (presidente del Milan) in occasione di una tavola rotonda organizzata dall'Università Bocconi di Milano in merito ai temi del calcio e della sostenibilità.
Antonello ha trattato temi quali i nuovi modelli di governance del calcio, il nuovo stadio e le proprietà straniere in Italia.
Inter, le parole di Alessandro Antonello
"Il calcio moderno è iniziato negli anni ’80 con i diritti tv e con i ricavi commerciali, poi la Legge Bosman ha fatto sì che calcio diventasse quello che è oggi: un modello di business legato all’entertainment: quindi combattiamo per prenderci una fetta del tempo libero a disposizione delle persone", ha commentato Antonello.
Sul tema nuovo stadio il dirigente nerazzurro si è espresso chiaramente: "Il faro che ci ha guidato nel progetto congiunto è la sostenibilità. Non c’è progetto che non abbia questa idea al centro. Oggi San Siro non regge i nuovi valori della sostenibilità".
La semifinale di Champions tutta milanese
Impossibile non esprimersi sul tema della semifinale di Champions fra Inter e Milan: "Deve essere orgoglio non solo per città, ma per tutto sistema. Stiamo vivendo giornate di eccitazione clamorosa, arrivano attestati di stima da tutto il mondo. Il tanto vituperato calcio italiano ha portato cinque squadre nelle semifinali delle coppe, ogni tanto anche noi come italiani dovremmo guardare il lato positivo".
Poi il focus sulle proprietà straniere in Italia e ovviamente anche su Suning: "Non bisogna mai spaventarsi se arrivano investitori dall’estero, lo sforzo da fare è quello di coniugare le dimensioni globali e locali. Abbiamo avuto fortuna di avere un gruppo internazionale che ci ha dato stabilità e ci ha permesso di sviluppare una strategia chiara. Abbiamo guardato a un aspetto più globale rispetto al focus domestico che arrivava dalle gestioni precedenti e questo porta a cambiare l’approccio che si ha di fare anche le cose quotidiane".
Il tema Superlega
Infine alcune riflessioni sulla parentesi Superlega: "I principali club italiani hanno aderito al progetto. Abbiamo riconosciuto fosse sbagliata questa idea per come era stata posta, anche se era percorso che sarebbe dovuto nascere all’interno delle istituzioni. Da quella esperienza negativa è partito un processo per idee innovative che guardano a futuro del calcio in assetto diverso".