In estate era stato molto vicino al trasferimento al Milan, ora è il miglior argentino in Spagna dopo Messi. In pochi mesi Ángel Correa ha invertito la sua situazione diventando l'uomo più pericoloso dell'Atlético Madrid, grazie ai 7 gol e agli 8 assist in 30 presenze stagionali.
I rossoneri dopo svariati incontri con l’agente Agustin Jimenez, avevano individuato nell’argentino il rinforzo ideale per l’attacco di Giampaolo. Il partner giusto per Piatek da inserire al posto di Cutrone e André Silva. Nonostante l’ok del giocatore però il Milan non è riuscito ad abbassare le richieste economiche dell’Atlético e così a Milano è arrivato Rebic come colpo last minute.
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Quando in tanti a Madrid ne avrebbero fatto a meno, Correa è rimasto e non ha mollato. Cosa naturale per il rosarino di barrio Las Flores, che all'età di 10 anni ha perso il padre e grazie al calcio è riuscito a sostenere la madre e i suoi 9 fratelli. Simeone lo ha spostato da esterno ad attaccante e il rendimento del numero dieci rojiblanco è migliorato sensibilmente.
Da quando è arrivato in Europa nel 2014 dal San Lorenzo, questo è uno dei suoi migliori momenti. È il miglior assistman, il secondo ad aver segnato di più e anche il secondo ad avere effettuato più tiri in porta nell'Atlético. Inoltre, ha partecipato a quattro degli ultimi sei gol, dei quali due segnati proprio da lui. In sintesi decisivo.
Adesso per il Cholo diventa difficile privarsi di Ángelito, che sicuramente ha aumentato la sua valutazione di mercato rispetto ai 50 milioni richiesti solo qualche mese fa. Al momento però quelli sul suo futuro sono discorsi da rimandare, con l'Atlético protagonista anche grazie a lui in Champions League e in lotta per la qualificazione alla prossima edizione.
a cura di Mattia Zupo