Aurelio Andreazzoli si racconta sulle pagine de La Gazzetta dello Sport dopo l'esonero dalla panchina dell'Empoli e un 14esimo posto ottenuto con i toscani nella stagione 2021/22. L'ex allenatore, tra le altre, anche del Genoa e della Roma ha manifestato il proprio dispiacere per la fine anticipata del rapporto di lavoro con l'Empoli.
"Se consideriamo la salvezza conquistata in anticipo e la crescita del valore tecnico ed economico dei giocatori, è stata la mia stagione migliore. L'esonero è stata una sorpresa", ha detto Andreazzoli a La Gazzetta dello Sport.
Andreazzoli: "Dovevo ripagare un debito all'Empoli per la retrocessione del 2019"
Andreazzoli, che aveva commentato l'esonero già nei giorni scorsi, ha parlato anche del debito che voleva ripagare con la piazza Empoli dopo le precedenti esperienze sfortunate: "A me interessava soprattutto finire il lavoro interrotto anni fa, dopo l’ingiusta retrocessione del 2019. Era un debito che avevo nei confronti di me stesso e dell’ambiente. E quest’anno ci siamo salvati in anticipo, contro ogni pronostico. A volte, quando raggiungi un obiettivo, sembra quasi che sia dovuto, non conquistato".
Andreazzoli: "A Empoli avrei voluto crescere come il Sassuolo"
L'ex allenatore dell'Empoli, a La Gazzetta dello Sport, ha sottolineato anche le ambizioni che aveva per il futuro sulla panchina dei toscani: "Avrei voluto dare un’identità più definita alla squadra, fare in modo che crescesse seguendo magari il modello del Sassuolo. Nonostante i risultati negativi, peraltro non dovuti solo a demeriti nostri, la squadra è migliorata nel ritorno. Dopo l’ottima andata, se qualcuno ha mollato, non sono stato di certo io, ma chi si è sentito al sicuro e a gennaio ha fatto cassa".
L'INTERVISTA COMPLETA E' DISPONIBILE NELL'EDIZIONE ODIERNA DE LA GAZZETTA DELLO SPORT