A sei anni di distanza dall'ultima esperienza al Real Madrid, Carlo Ancelotti è tornato alla guida dei blancos.
La seconda esperienza sulla panchina delle merengues non gli ha fatto perdere di vista l'obiettivo della vittoria finale. Obbligatoria se si allena il Real Madrid, malgrado il periodo storico attuale.
"Io diverto solo quando vinco. E al Real è tutto uguale"
Nel corso dell'intervista resa al Corriere dello Sport, Ancelotti è stato stuzzicato sulle ambizioni di vittoria del Real, che coincidono anche con le sue: "Al Real è tutto così uguale e immutabile, l’unica cosa che cambia sono gli allenatori".
"Tra un anno, a fine dicembre 2022, sarà pronto il nuovo Bernabeu e per luglio Florentino ha intenzioni serissime. Del resto le vittorie, i titoli sono l’unità di misura del lavoro e io diverto solo quando vinco".
"Che sfiga il sorteggio, ma possiamo farcela"
A proposito di vittorie e connubi vincenti, Ancelotti dedica un pensiero anche alla Nazionale, che ieri ha conosciuto i suoi rivali da sconfiggere per approdare ai Mondiali di Qatar 2022.
Il sorteggio non è stato di certo tenero, ma l'ex allenatore del Milan crede in questa squadra e in Roberto Mancini: "Che sfiga! Sorteggio complicato, ma ce la facciamo".
"La Superlega attira i giovani e aumenta ricavi"
Tra gli ideatori della Superlega c'è Florentino Perez e Ancelotti sembra essere d'accordo con il suo presidente: "Nasce proprio dall’esigenza di un cambiamento sostanziale. Con la qualità aumentano anche i ricavi, il calcio torna a essere appassionante, ad attrarre i giovani".
Il calcio deve cambiare: "Per prima cosa bisogna ridurre il numero delle partite, si gioca troppo e male, la qualità dello spettacolo è precipitata, i giocatori non ne possono più, alcuni rifiutano la convocazione in nazionale. Stanchezza fisica e mentale, uno sproposito di infortuni, partite che finiscono 10 a 0, è ora di dire basta".