Un 2019 speciale, condito da vittorie e trofei. Un anno al tempo stesso però tragico e triste per il calcio brasiliano, ricordando la tragedia che lo scorso febbraio ha ucciso dieci ragazzi del Flamengo, deceduti a causa di un incendio scoppiato nel centro sportivo.
Una tristezza che Alisson Becker non riesce a togliersi dal cuore, nonostante i successi in Champions League, Copa America e Mondiale per Club. Intervistato ai microfoni del Daily Mail, il portiere del Liverpool ha dedicato un pensiero a quei ragazzi che, purtroppo, hanno visto spezzarsi i propri sogni troppo presto: "E' stata una tragedia che mi ha colpito enormemente, dal momento che io da piccolo ero come loro. Abitavo lontano da casa mia e dovevo badare a me stesso, coltivando il sogno di diventare un calciatore professionista. Sono cresciuto nell'Internacional e il club non mi ha mai fatto mancare nulla, insegnandomi a diventare una buona persona, in campo e nella vita. Quei ragazzi avevano tutta la vita davanti a loro".
Una tragedia che ha cambiato il modo di Alisson di approcciarsi alla vita, dedicando molta parte del proprio tempo ad aiutare gli altri: "In Brasile ci sono tanti problemi, così come in tutto il mondo. Anche a Roma c'è povertà, dunque bisogna fare di più per aiutare i più bisognosi. In Brasile aiuto i bambini e ho intenzione di aumentare il mio impegno alla fine della mia carriera. Tutti dovremmo impegnarci, pensando di più agli altri e un po' meno a noi stessi".