Ed eccoci giunti alla fine di questo 2021 e come ogni anno mi ritrovo a pensare a ciò che è stato. Di solito in questo scrutinio finale, mi concentro sulla sensazione che mi rimane subito dopo uno sguardo generale. Devo essere sincera? La sensazione non è male. Di sicuro non è stato un anno semplice ma ce la siamo cavata. Siamo ripartiti. Il 2021 portava il peso del nero anno precedente, ma ha reagito e ci ha ridato, almeno in parte, un po’ di libertà. Siamo tornati a una vita quasi normale. Siamo tornati anche allo stadio.
E poi, a noi italiani lo sport ha voluto regalare qualcosa in più. Come non possono venirci in mente tutte le medaglie azzurre vinte alle Olimpiadi di Tokyo? Impossibile dimenticare le notti trascorse a esultare per l’Italia di Mancini agli Europei. Siamo tornati a guardare le partite in compagnia degli amici: era estate, eravamo abbronzati, eravamo sereni, eravamo arroganti... e avevamo ragione! Abbiamo vinto, abbiamo urlato, ci siamo abbracciati. Di nuovo insieme. E non era importante per la vittoria in sé: la vera conquista aver ritrovato quella socialità persa nell'anno precedente.
Io il 2021 lo voglio vedere come un anno di rinascita, di riconquista. E tutti conosciamo il gusto delle cose ritrovate, quanto più sapore abbia. Certamente non è stato tutto così bello. È stato un anno molto complicato e non sono mancati i problemi, anzi direi che sia stato proprio un alternarsi di dolce e amaro. Per fare un esempio: questo dicembre è tornato a essere complicato, con l’aumento dei contagi e le restrizioni. Dopo aver ritrovato una vita quasi normale, tornare indietro non è mai semplice. E poi, in tutto questo, come abbiamo fatto a non qualificarci ai Mondiali?
Le aspettative per l'anno che verrà
Ma come ogni fine anno, io rivolgo anche lo sguardo al futuro. Penso all’anno che verrà. Con un misto di speranze e di promesse. La speranza è che si esca presto da questa situazione e che si attenuino le conseguenti tensioni sociali. La promessa che saremo forti, saremo coraggiosi. Ma specialmente che saremo umani. Solidali. Che festeggeremo ogni traguardo come quando vince l’Italia.
Avremo una convinzione in più, che qualsiasi cosa succederà si troverà il modo per uscirne. Si inventerà la soluzione. Personalmente è stato un anno difficilissimo, sono successe molte cose che mi hanno messo e che mi stanno mettendo a dura prova. Ma nonostante questo è stato anche un anno in cui sono riuscita a fare cose che non pensavo di poter fare. Ho trovato nuove versioni di me stessa. Tante volte mi sono sentita felice.
Spesso la vita può essere un inferno, il più delle volte sarà certamente un purgatorio, ma potrà avere squarci di paradiso, di una chiarezza, di una bellezza che tengono in piedi anche tutto il resto.
Vi auguro che riusciate a cogliere quegli squarci e un felice anno nuovo. Sperando che l’Italia vinca gli spareggi e chi si qualifichi per i Mondiali. Ma anche qualora non dovesse essere così, sono sicura che ci riabbracceremo ancora.