"Vamos!". Adriàn Bernabé lo urla al Parma e a se stesso, di nuovo. Nella vittoria per 4-3 in rimonta dei crociati al Tardini contro il Como c'è ancora lui, il centrocampista spagnolo classe 2001, come indiscutibile protagonista.
4 gol in pochi giorni, uno più bello dell'altro. Bernabé continua a stupire e a far innamorare i tifosi del Parma. Prima la rete del 2-2, su una punizione da posizione defilata, con un sinistro che "canta", e Gori battuto. Poi, pochi minuti dopo, la fotocopia, da posizione più centrale: altro sinistro, stavolta sull'altro palo, ma il risultato non cambia, e il Parma è avanti. Sotto gli occhi estasiati del presidente Krause, che su Twitter si è limitato a un eloquente: "Oh my". E del papà di Adriàn, arrivato a sostenere il figlio in mattinata e presente in tribuna.
Bernabé era arrivato questa estate come pupillo di Enzo Maresca, che lo aveva allenato nella squadra U23 del Manchester City, dove il catalano Bernabé era approdato nel 2018 dal Barcellona. Il ventunenne è cresciuto nella Masìa, dopo aver iniziato a giocare a calcio nell'altra sponda di Barcellona, all'Espanyol.
Le origini
A Barcellona, Bernabé ha giocato, divertendosi, in compagnia di alcuni dei più brillanti talenti della squadra che con Xavi sta risorgendo dalle sue stesse ceneri: sul suo profilo Instagram si trovano foto di abbracci ed esultanze al fianco di Ansu Fati, Eric Garcia (che ha ritrovato a Manchester), Nico Gonzalez. Adriàn ha respirato cultura calcistica, ha studiato nell'Harvard del calcio: prima la Masìa, poi l'Etihad Campus, a Manchester. Dove Guardiola e i suoi adepti hanno seminato il "verbo" calcistico, la cultura del calcio totale, Bernabé ne ha raccolto i frutti. Per questo Maresca lo ha voluto fortemente, convincendolo a spiccare il volo, a emergere da protagonista proprio mentre i suoi amici d'infanzia si prendevano la vetrina.
L'intervento al cuore
Neanche il tempo di ambientarsi, che per Adriàn arriva un duro colpo: gli esami cui viene sottoposto all'arrivo a Parma rivelano un'anomalia cardiaca per cui è necessaria l'operazione. Bernabé va sotto i ferri a inizio agosto del 2021, gli vengono prospettati almeno 4 mesi di riabilitazione. E tanti saranno, perché Adriàn festeggerà l'inizio del 2022 con il ritorno in campo per i primi allenamenti in gruppo, circondato dall'affetto dei compagni. nel frattempo, a fine novembre, Maresca era stato esonerato, e sostituito da Iachini.
Talento
David Hume diceva che la bellezza è soggettiva: non risiede nell'oggetto, ma solo negli occhi di chi lo guarda. Non si può dire lo stesso del talento, se è vero che la separazione dal suo "padre calcistico" non impedisce a Bernabé di spiccare il volo, tutt'altro. L'esordio, sotto la guida di Iachini, arriva contro il Benevento, appena 1 minuto nel finale. Per la prima volta dall'inizio basta attendere pochi giorni, la partita con il Pordenone; lì sì, che i lampi di classe cominciano a vedersi tutti, nel 4-1 del Tardini.
Mezzala protesa all'attacco, Bernabé avrebbe dovuto muoversi, nel disegno di Maresca, in una posizione ibrida fra quella di terzino e quella di centrocampista. Non ce n'è stata l'occasione, ma Adriàn con Iachini ha potuto dispiegare le proprie capacità di incursione e sovrapposizione, e la disponibilità ad adattare la propria posizione in campo a seconda degli sviluppi del gioco, appresa negli anni fra Barcellona e Manchester. Anche il fisico è "da Barcellona": 1 metro e 70 per 66kg, pochi muscoli, baricentro basso.
La dedica a Circati contro la Spal
Il gol contro la Spal, per esempio, lo ha segnato da zolle di campo solitamente occupate da un trequartista. Non appena vede lo spazio a sua disposizione, lo occupa, e chiede palla a Tutino, con personalità: aveva già in mente, con tutta evidenza, cosa avrebbe potuto fare di quel pallone ricevuto sul suo raffinato sinistro. Per chi l'ha pensato con anticipo, poi, quel tiro all'angolino, potente e preciso alle spalle di Alfonso, è un gioco da ragazzi. A fine partita Bernabé dimostrerà di essersi pienamente integrato nel gruppo, dedicando la vittoria al "fratello" Alessandro Circati, classe 2003 schierato da Iachini per la prima volta al centro della difesa. Per chi è nato calcisticamente nella Masìa, d'altro canto, il senso del gruppo, la capacità di creare legami extra-calcistici che incentivino la solidarietà sul campo, è un requisito imprescindibile.
La doppietta "alla Messi" contro il Cosenza
Contro il Cosenza, poi, nello scorso weekend, c'era stata una doppietta da sogno, la prima in Italia. Prima il duetto di qualità con Pandev, poi il gol "messianico" del 3-1. Un'accelerazione fulminante, tre-quattro dribbling e rasoterra che finisce in porta. "Mamma mia!", lo dice anche lo spagnolo nell'esultanza.
Parma e il Parma hanno scoperto, in poco meno di una settimana, di non poter prescindere dal suo mancino, dalla fantasia del suo calcio delicato ma potente. La zona playoff dista ancora 6 punti, ma con la classe del duo Vazquez (in gol anche oggi)-Bernabé tutto è possibile. Ormai Adriàn si è preso il Parma: in un metro e 70 per 66kg possono nascondersi quantità insospettabili di talento e resilienza.