“Salvezza, gol e sacrifici”: Manfrellotti, il bomber dell’Acireale
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Data: 27/11/2018 -

“Salvezza, gol e sacrifici”: Manfrellotti, il bomber dell’Acireale

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Intervista a Salvatore Manfrellotti, attaccante dell'Acireale, che con i suoi gol sta contribuendo alla salvezza dei granata
Intervista a Salvatore Manfrellotti, attaccante dell'Acireale, che con i suoi gol sta contribuendo alla salvezza dei granata

Jorge Valdano diceva che i gol sono capricciosi. E nessuno potrebbe essere più d’accordo di un attaccante, la cui carriera si basa solo su quanto realizza. Specialmente, poi, quando si è all’inizio di un percorso, alla ricerca di un lieto fine. Salvatore Manfrellotti ha già raggiunto il suo, ben prima di arrivare all’Acireale dove è il miglior marcatore della squadra e sta vivendo il momento più alto da quando è un calciatore. È arrivato a 5 gol (l’ultimo segnato nella scorsa gara con l’Igea Virtus Barcellona), pronto a riscrivere il suo record stagionale con un obiettivo ben preciso: “Salvezza e doppia cifra”. Nato e cresciuto a Napoli, per tanto tempo il calcio è stato un passatempo come un altro, con un demone, quello della criminalità, pronto a farsi avanti. Tuttavia, la nascita dello Sporting Campania a pochi passi da casa diventò un’opportunità di salvezza. “Avevo 15 anni, i miei amici mi convinsero a seguirli in questa scelta di cominciare a giocare a calcio. Ora che ne sono passati quasi dieci, alla fine, sono stato l’unico a proseguire su questa strada” ha raccontato Manfrellotti a gianlucadimarzio.com.

Napoli nasconde un volto oscuro, come troppo spesso accade. Uno dei tanti è quello che si sviluppa ad ovest di via della Stadera, alla periferia nordorientale della città, dove le strade come fosse un paradosso portano il nome dei venti: “Non sono nato in un quartiere tranquillo: dalle mie parti è molto più facile entrare in brutti giri piuttosto che trovare una via d’uscita. Ma col senno di poi sono contento di essere cresciuto lì, la vita in certi posti fa maturare molto prima”. Negli anni delle giovanili regionali, le costanti di Salvatore erano due: i gol, che ad ogni stagione diventavano più delle partite giocate, e le reazioni ingenue, quando provocato. “Non ho mai sopportato un certo tipo di comportamento nel calcio, sto imparando a conviverci anche se…”: quest’anno ha rimediato un’espulsione per un fallo di reazione. “Ho solo allontanato un avversario dopo aver ricevuto una manata, ne è seguita una sceneggiata e l’arbitro mi ha espulso. Ma sono un giocatore corretto e lo sanno tutti: l’unico altro rosso che ho ricevuto in otto anni di Serie D è per doppia ammonizione. Credo che sia stato tenuto in considerazione quest’aspetto quando è stato accolto il ricorso”.

Una squalifica che peraltro è arrivata nel peggior momento possibile, dopo le due doppiette rifilate al Rotonda e al Messina, e che poi ha aperto un periodo di astinenza interrotto domenica. “Sono stato felicissimo perché sugli spalti c’erano la mia fidanzata Marica e il suo papà che quando può da Napoli l’accompagna sempre da me, mi hanno portato fortuna. Un gol mi permette di dimostrare il perché dei tanti sacrifici che siamo costretti a fare” ha proseguito Manfrellotti. Che poi ha svelato: “Spesso lei prevede quando segno, me lo dice il giorno prima. Sembriamo Ciro e Jessica Immobile (ride, ndr), con la differenza che lui è un campione e io ho ancora tanta strada da fare, spero”.

Il tempo incalza: a quasi 25 anni, Salvatore spera di riuscire quanto prima in un salto di categoria. “Mi sento pronto ad una sfida importante come la Serie C, ma devo meritarla. Ad Acireale sto davvero bene: la città è bellissima, c’è storia e il calore dei tifosi. Tutti dicono che non conviene legarsi a lungo in D, ma io non vorrei andar via. Lo farei solo per una chiamata decisamente importante” ha concluso l’attaccante. Che poi ripete come un mantra: “Ma ora pensiamo solo a salvezza e doppia cifra, per il resto c’è tempo”. Manfrellotti deve solo imparare ad andare più veloce di lui.
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Foto: Francesco Barbagallo

Tags: Serie D



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