Il piccolo Davide ha fermato Golia. La Palmese, ultima in classifica nel girone I della Serie D, è riuscita nell'impresa di fermare il Palermo primo in classifica. Un testacoda che alla vigilia sembrava dall'esito scontato e invece la squadra di Rosario Pergolizzi ha dovuto fare i conti con una squadra capace di imporre lo 0-0: il Palermo, adesso, vede accorciarsi il vantaggio sulle rivali, con "appena" otto punti di vantaggio sul Savoia, secondo in classifica.
Palermo a tratti nervoso, che per la seconda partita di fila non è riuscito a trovare la via del gol. Allo stadio "Lopresti", stadio che può ospitare circa 1500 persone, la scena è tutta per la Palmese. Una società che ha vissuto un estate difficile, con lo spettro del fallimento dietro l'angolo, dopo una stagione giocata sotto amministrazione giudiziaria per via del sequestro della squadra avvenuto a settembre 2018, dieci giorni prima dell'inizio del campionato.
A salvare la Palmese questa estate è arrivato un gruppo di tifosi, tutti dipendenti statali. A capo della "cordata" c'è il presidente Rocco Simone, ispettore di polizia nella vita quotidiana. Una scelta per salvare la storia ultracentenaria del club - nato nel 1912 - e tenere in vita il calcio al più alto livello dilettantistico a Palmi, un comune della provincia di Reggio Calabria di poco più di diciottomila abitanti che si affaccia sullo stretto di Messina.
E proprio dalla provincia messinese, da Milazzo, arriva Antonio Venuto, l'allenatore subentrato a Mario Dal Torrione che ha vissuto il suo derby personale raccogliendo una grande soddisfazione per sé e per il pubblico palmese. La classifica poco conta in questo istante perché questo pareggio vale come una vittoria.