Il rinnovo fino al 2022 con il Milan avvenuto quando sembrava ormai imminente l’arrivo di Rangnick, dopo un 2020 in cui solo l’Atalanta ha fatto più punti. “L’ad Gazidis e il fondo Elliott sono stati di parola: mi avevano detto che sarei stato giudicato alla fine. Non aveva senso, né era il mio obiettivo, perdere energie in cose che non potevo controllare. Io non sono proprio andato a vedere come giocavano le squadre di Rangnick, mai”. Parla così Stefano Pioli a La Repubblica dopo la sua riconferma.
Oltre a lui, adesso potrebbe rinnovare anche Ibrahimovic. “In una stagione non tutto fila liscio. Ma lui rende tutto facile.Ha insegnato ai giovani la serietà, la competitività in ogni singolo allenamento. Zlatan ha un grande rispetto dei ruoli. In uno dei quei confronti lui mi disse: tu decidi e io rispetterò sempre le tue scelte. Tutti abbiamo imparato da lui. È l’esempio quotidiano di come si resta ad alto livello. Paolo, Gazidis, Massara, io, tutti siamo convinti che debba continuare con noi. Dalla trattativa economica è giusto che io resti fuori, ma siamo tutti consapevoli di quello che ha dato”.
Sulla rosa della prossima stagione: “Hernandez era al primo anno in Italia: si ritroverà il bagaglio che ha ampliato. Bennacer giocava per la prima volta in un grande club e Leao, col suo potenziale, dovrà dare per forza risultati superiori. E poi ci sono Rebic, Çalhanoglu, Romagnoli, Kjaer. Bastano pochi innesti mirati. Donnarumma è già tra i primi 3-4 portieri al mondo e diventerà il migliore. Non immagino neanche il Milan senza di lui”.