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L’attesa, l’illusione Icardi, la beffa Lucas: una notte (storta) a San Siro

San Siro spinge, smuove, esulta, si spegne. Come il sogno qualificazione dell’Inter, “retrocessa” in Europa League in un girone definito mortale e rivelatosi tale solo a 5 minuti dalla fine delle sei partite

Parlare di beffa sembrerebbe scontato. Ma è così. Lucas spegne San Siro, a 980 chilometri di distanza. Un pari a Milano, uno a Barcellona, e l’Inter saluta la Champions League. A testa alta, forse, ma quanti rimpianti. Il ritorno nell’Europa che conta dura solo un girone, quello definito “della morte” e rivelatosi tale nel momento in cui il brasiliano del Tottenham ha spinto in porta un assist perfetto di Kane. Il silenzio attorno all’Inter, lasciata cadere dai 65 mila di San Siro quando sembrava (quasi) fatta. “Dobbiamo vincere“, così non è stato.

Mauro Icardi illude Milano, Lucas Moura cancella il sogno qualificazione. I cori, le luci durante l’inno Pazza Inter si spengono a un passo dal passaggio del turno. Otto punti (gli stessi del Tottenham) non sono bastati a centrare un obiettivo che ad agosto, al momento del sorteggio, sembrava (quasi) impossibile. Barcellona, Spurs e PSV, tre clienti complicatissimi da cui l’Inter è sì uscita a testa alta (resta ora l’Europa League, da retrocessa insieme al Napoli) ma che poteva rivelarsi invece un lasciapassare importantissimo non solo economicamente, ma anche di prestigio, per la top 16 della Champions League.

Un silenzio assordante. Gli ultimi minuti di San Siro fanno rumore, nonostante il solo suono del pallone che tocca i piedi dei giocatori in campo. Perché uno stadio pienissimo ha perso la sua forza proprio lì, quando mancava veramente poco. Il nulla circonda Luciano Spalletti, Mauro Icardi e tutta l’Inter, abbandonati al proprio destino che non dipendeva completamente da loro, ma che era stato indirizzato all’80’ di Tottenham-Inter, quando Eriksen col suo sinistro aveva portato gli Spurs avanti negli scontri diretti, permettendo così di poter “gestire” una trasferta comunque complicata come quella del Camp Nou di Barcellona.

Ventidue tiri non bastano a vincere, anche se non sarebbe bastato battere il PSV per la qualificazione. Guardando a Barcellona, però, un successo avrebbe certificato il passaggio del turno. “Dobbiamo vincere“. L’Inter non ce l’ha fatta, saluta la Champions League e “retrocede” in Europa League. Provando a impostare il proprio futuro anche dalla seconda competizione europea per club. Per riprovarci, nella prossima stagione, con più convinzione di prima. Per se stessa, per i suoi tifosi, per quel San Siro che aveva trascinato i nerazzurri contro Tottenham e Barcellona, e che si è spento a cinque minuti dal sogno ottavi di finale.