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Spalletti: “Marotta all’Inter? Ne parlano tutti tranne noi. Cambierò qualcosa”

Prima il campionato, con l’anticipo contro il Genoa in programma domani alle 15, poi la Champions – con l’arrivo a San Siro del Barcellona. Due appuntamenti da non fallire per l’Inter di Luciano Spalletti, reduce dalla bella vittoria contro la Lazio di lunedì sera. L’occasione per restare al secondo posto e avvicinare (almeno momentaneamente) la Juventus capolista, prima di concentrare tutte le energie sulla sfida contro i blaugrana, martedì sera.

Alla vigilia della sfida alla squadra guidata da Juric, proprio l’allenatore nerazzurro ha anticipato i temi del match in conferenza stampa, dove ha anche fatto il punto sulle condizioni di Radja Nainggolan (tornato tra i convocati). Queste le dichiarazioni di Spalletti: “La gara col Genoa presenta difficoltà come tutte quelle che disputiamo. Di insidie ne troviamo in ogni angolo. Le ultime prestazione del gruppo di Juric (come quella di tre giorni fa) sono ottime, c’è voluto un Milan forte per portare a casa il risultato. Noi dobbiamo dimostrare di essere forti, non basta dirlo. Rispetto all’ultima gara qualcosa di diverso ci sarà, io metto sempre in campo l’Inter migliore quando scelgo la formazione”.

A chi gli chiedeva di un possibile arrivo di Marotta in società, Spalletti ha risposto così: “Lo conosco, è un ottimo
professionista; potrebbe dare il suo contributo ma posso dire che qui ci
sono molti professionisti importanti che potrebbero dare il proprio
contributo, ad esempio, alla Juventus. La cosa che mi fa riflettere è
che il fatto che Marotta andasse via dalla Juventus lo sapevano solo
alla Juventus
, che possa venire all’Inter lo sanno tutti tranne l’Inter”

“Abbiamo l’obbligo di
diventare una squadra fortissima e bella – ha aggiunto – che gioca un calcio importante come è successo in qualche partita, che possa meritare di avere tutti
quei tifosi che ci saranno anche domani sera. Quello il nostro
obiettivo
, meritarci questo palcoscenico e un quel movimento di affetto e
di amore che ci travolge. I tifosi sono quelli che credono più di tutti
nelle nostre qualità e noi dobbiamo essere di quel livello li. C’è poca sorpresa nel nostro campionato, si può
scegliere di far salire un mediano piuttosto che un altro, invertire il
vertice… Abbiamo dei nomi che rispondono quando li
chiamiamo”.

Sui cambi di formazione: “Se c’è qualcuno che ha bisogno di tirare il fiato? No,
bisogna andare piuttosto a prevenire quello che potrebbe capitare e far
la somma sulla fatica successiva. Se andiamo dietro la condizioni
psicofisica dei calciatori sono tutti nelle possibilità di giocare e
dare il proprio contributo nella gara di domani sera. Joao Mario? Il
discorso è sulla testa del giocatore, per
uno come lui che non ha toccato il campo per una decina di partita e ti
mette a disposizione le sue qualità, facendoti vedere di aver lavorato
in maniera corretta, in una gara cosi difficile con un avversario cosi
forte, vuol dire che ci sono teste sane di questa rosa”, ha aggiunto Spalletti proiettandosi anche sul match col Barcellona.

“Dobbiamo tenere a mente anche prestazioni come quelle con Sassuolo e Parma, dove abbiamo fatto una buona
gara senza raccoglier nulla. E’ il bagaglio delle nostre esperienze che
ci va ad indicare quella che è la nostra prospettiva futura. I giocatori hanno fatto vedere che hanno
imparato alcune lezioni
vissute in precedenza ma è bene sempre andar e a
ricordare tutto. Lautaro Martinez in campo? E’ nei miei
pensieri, è un calciatore di livello, ha delle caratteristiche ben
precise e ci può dare una mano importante perché ci sono molte gare
ravvicinate. Se scelgo lui non è per far respirare Icardi ma è perché scelgo lui, che è un giocatore di pari livello”.

Infine, una battuta su Nainggolan: “Radja sta facendo vedere il suo pezzo forte, cioè essere tignoso in
allenamento, dando quel qualcosa di più, sopportando il dolore. Difficile usarlo se non ci sono condizioni particolari, però la
mezz’ora può farla anche domani sera. Non si fa comunque il discorso
legato al calciatore singolo. Non si può dire al resto della squadra che
quel giocatore è fondamentale. Ho un
gruppo forte e faccio giocare quelli che ritengo pronti. Al posto di
Joao Mario, a Roma, avrei potuto sceglierne altri tre, ma ho chiamato
lui. Nainggolan è forte, ma ce ne sono anche altri forti come lui“.