Furia Imolese: “Fari nuovi già in blackout, sarà 0-3 a tavolino”
Doveva essere il giorno del tanto atteso ritorno a casa, dopo l'avvio di campionato disputato a Verona a causa dei lavori di manutenzione allo stadio Galli. Invece per l'Imolese è stato un incubo: appena prima del match contro il Sudtirol, valido per l'11^ giornata del girone B di Serie C, uno dei fari (storica criticità dell'impianto) appena ristrutturato va in blackout.
Troppo buio per poter poter giocare: non essendoci tecnici presenti per risolvere l'incidente, l'arbitro si è visto costretto a rinviare la partita. Ora l'Imolese, 14esimo in classifica a 12 punti, rischia un ko per 0-3 a tavolino che peserebbe non poco nel cammino salvezza. In serata è arrivata la durissima nota del club rossoblù che ha ricostruito l'accaduto.
Il comunicato
La beffa è servita e siamo ancora increduli, esterefatti, delusi e umiliati. Chi dovrebbe soltanto garantire all’unica squadra professionistica della città di poter giocare nello stadio cittadino, con le proprie datate negligenze ci ha costretto a due mesi di esilio forzato a Verona, a ingenti oneri economici negli ultimi tre anni e come ultima beffa, nel giorno del nostro ritorno al Romeo Galli, qualcosa non funziona. Già, a mezz’ora dal fischio d’inizio del match contro il SudTirol, una delle nuove e a lungo attese torri faro va in totale black out dopo essersi accesa con regolarità nelle fasi di avvio.
In un mondo normale, una squadra di tecnici presenti in loco avrebbe preso in carico tempestivamente la criticità. Ma non a Imola. Qui di tecnici, badate bene, non ce n’è nemmeno l’ombra. Qualcuno avrà ritenuto sufficiente la serie di controlli e prove preliminari dei giorni scorsi, con tanto di comunicati stampa e foto celebrative, per decidere che no, i tecnici stasera non servivano proprio, costringendo così il nostro personale a ricorrere a vani tentativi e contatti telefonici per provare a risolvere, finanche a dover forzare i bauletti di accesso ai quadri, le cui chiavi non erano presenti all’interno dell’impianto.
In nostro soccorso un unico operatore esterno (non tecnico) che si trovava nelle vicinanze. Inevitabile l’epilogo dopo 45 minuti di vani tentativi, con l’arbitro Sig.Catanoso che all’atto dell’ultimo sopralluogo sentenzia l’insufficiente luminosità per la regolare disputa del match. Cosa succede ora? Con ogni probabilità per l’Imolese si tratterà di una sconfitta 0-3 a tavolino. Sì, avete capito bene. Il giudice sportivo potrebbe farci uscire sconfitti in una partita che non abbiamo avuto nemmeno modo di disputare per cause a noi non imputabili. Per negligenze di chi avrebbe dovuto tutelare e salvaguardare il proprio patrimonio sportivo.
Ma la beffa non si ferma qui e non si parla solo di punti mancanti in classifica che a fine campionato potrebbero risultare determinanti per la salvezza. Non scendendo in campo non beneficeremo del bonus relativo al minutaggio di impiego dei giovani calciatori, una preziosa boccata di ossigeno che oggi rappresenta, in un momento di grande sforzo economico, una delle uniche fonti di entrata, su cui peraltro è stata costruita la previsione di budget stagionale.
Vogliamo poi parlare del danno di immagine e di credibilità, proiettato in diretta televisiva, ai danni di questa società? Chi ci risarcirà di tutto questo? Chi ci darà la forza di continuare a credere che i nostri sforzi e i nostri investimenti abbiano ancora un senso? Questa è una delle pagine più nere sull’almanacco dello sport imolese perché di sport, credeteci, non c’è davvero nulla.