Ilicic il combattente: “Ogni partita è un sogno: contro il Dortmund possiamo farcela. Atalanta miglior club per far crescere i giovani”
Una doppietta per sognare in grande, in grandissimo, vicina ad abbattere (fisicamente e moralmente) il muro giallonero del Signal Iduna Park e a tenere più che aperte le chances di qualificazione dell’Atalanta ai danni del Borussia Dortmund. Potrebbe bastare un solo gol alla squadra di Josip Ilicic per centrare quello che sarebbe, ancor di più, un incredibile risultato europeo, per un gruppo nerazzurro guidato da Gasperini che non smette mai di sorprendere: intervistato da “La Gazzetta dello Sport”, il centrocampista sloveno si è soffermato così sulle emozioni vissute nella gara d’andata in Germania, a meno di 48 ore dal ritorno, parlando anche dell’impatto avuto con la nuova realtà.
“Ripetermi dopo la gara d’andata? Magari… Ma va bene anche se fa gol il portiere al 90’, l’importante è vincere e l’ambiente a Reggio Emilia sarà bello come a Bergamo: nulla da invidiare al Borussia se si parla di tifosi. Sono deluso per come è finita la partita, meritavamo di più. Ma il calcio è così, il Borussia gioca bene e ogni errore contro una squadra così si paga. C’è stata anche inesperienza, però dobbiamo imparare ad andare avanti. Se facciamo la stessa partita dell’andata, eliminando qualche errore, passiamo il turno. Il Borussia è forte, ma siamo forti anche noi. Ce la giochiamo con tutti. Ce la siamo giocata anche con il Borussia all’andata e lotteremo al ritorno. Le chances di passare il turno sono al cinquanta per cento. Il Borussia ha una grande capacità di palleggio, ma noi non siamo meno forti. Rubare palla e ripartire: possiamo farcela. Sono fiducioso: sono nato così, mai negativo nella mia vita, per me ogni partita è un sogno”.
A dirlo è uno che non ha mai mollato, anche di fronte a tanti ostacoli: “Ho superato tante difficoltà in vita mia e non ho mai mollato. Mi piacerebbe scrivere dei libri per ragazzi, vorrei mandare questo messaggio: se dai il meglio di te senza stancarti mai, qualcosa succede. Si impara da ogni cosa. Sono uscito a testa alta dalle situazioni difficili. Anche i vecchi possono imparare dai giovani. Comunque io do consigli a tutti se me li chiedono: ho lavorato con tanti campioni e penso di poter trasmettere qualcosa“. Da Firenze a Bergamo, per una scelta più che azzeccata: “Qui sto benissimo. Non mi aspettavo una società così organizzata, gestita da gente per bene. In Italia l’Atalanta è il club più quotato e migliore per far crescere i giovani. Fiorentina? Il club ha deciso di cambiare, tanti se ne sono andati e bisognava trovare altre soluzioni. Ho passato quattro anni bellissimi, abbiamo fatto tante cose buone insieme. Ora sono qui e sono felice: c’è armonia e non lo dico per dire. Sa, sono i discorsi che fanno tutti, ma sono sincero: difficile trovare in Italia e forse anche fuori un altro ambiente così. Mi ha sorpreso”.
Da Zamparini a Percassi, a livello di presidenti, passando per Gasperini in panchina: “Matti per il calcio tutti e due, posso dirlo? Zamparini mi resta dentro, mi ha portato qui, mi piaceva come si comportava con società e giocatori. E lo stesso vale per Percassi. Gasperini, capacità tattiche a parte, sa dare motivazioni a tutti e ottiene grande disponibilità. E’ stato premiato come miglior allenatore e mi pare giusto“. Chiusura su pregi e vita privata: “Oltre alla combattività ho visione di gioco, le mie doti tecniche possono risaltare in un ambiente che mi dà fiducia. Perché non finisce qui: sento di poter fare tanto, lasciare un segno in nazionale. La Slovenia merita grandi palcoscenici perché ha grandi giocatori. Calcio a parte, Sono diventato padre per la seconda volta da poco: Victoria dopo Sofia. La mia vita è la famiglia, moglie e figlie, madre e fratello. Amo il basket e il futsal, ho cominciato con il futsal e sono andato avanti fino a 13 anni. Poi ho cambiato e sono arrivato lontano, ma posso fare di più e lo so”.