Il derby di Garcia: mai una partita come le altre
Il cellulare vibrava in continuazione quando il sorteggio di Montecarlo ha detto Lazio. “Torni a Roma eh?”, il contenuto sarà stato più o meno questo. Messaggi dal passato, messaggi giallorossi. Tanti amici, bei ricordi, i successi. L’amore. Rudi Garcia a Roma ha trovato tutto, non fatica a ribadirlo ogni volta che si tocca l’argomento. “Quando ero sulla panchina giallorossa pensavo che avrei chiuso la carriera lì”, ha raccontato qualche tempo fa. Pezzo di cuore.
Una casa a Casal Palocco immersa nel verde a mezz’ora da Trigoria per vivere una vita quanto più tranquilla. Poche uscite mondane e giusto qualche toccata e fuga al supermercato sotto casa. Solo lì i tifosi giallorossi potevano avere la fortuna di incrociarlo. Le giornate romane dell’allenatore francese si dividevano così, tra casa e campo, sempre con il calcio in testa.
Prima di passare in giallorosso era stato una sola volta a Venezia e un’altra a Milano. Dell’Italia conosceva poco e nulla. Di Roma si è infatuato dopo pochi giorni, della Roma si è innamorato dopo il primo derby vinto. La Lazio è stata il suo battesimo del fuoco, domani rappresenterà l’occasione per riscattare un cammino europeo nato sotto una cattiva stella.
Mai una partita come le altre, parola di Rudi. Un derby col passato, una rivalità mai velata e a volte ostentata. Esempi? Infiniti. Dall’ormai iconica chiesa al centro del villaggio alle polemiche per il derby-Champions. Fino ad arrivare alle dichiarazioni di qualche giorno fa: “A Roma c’è solo una squadra”.
Romanista con la ‘erre’ moscia, arrivato in giallorosso da sconosciuto e diventato uno dei più amati degli ultimi anni. Al Suo arrivo De Rossi ha dovuto cercare il suo nome su Google per capire chi fosse, dopo pochi giorni era già riuscito ad imporre la sua autorità. Come quando a Trigoria durante gli allenamenti faceva chiudere le tapparelle ad ogni ufficio per paura che alcuni curiosi potessero studiare le sue tattiche.
Maniaco del lavoro e sergente dal cuore d’oro. Sempre pacato, poche urla e una passione per la psicologia che ha coltivato nel tempo. Questi i segreti che lo hanno portato a lottare per due anni per i vertici del campionato. Una sola richiesta appena arrivato a Roma: Gervinho. Il resto lo ha modellato a suo piacimento.
Roma è lontana, il derby ad un passo. Garcia e la Lazio, il duello si rinnova anche in Europa. Mai una partita come le altre, parola di un francese dal cuore giallorosso.